Poeta e scrittore svizzero di lingua francese (Cully, Vaud, 1878 - Pully, Losanna, 1947). R. esordì con una raccolta di versi e altri volumi di liriche, che hanno intramezzato la sua copiosa produzione che è però prevalentemente in prosa. Nei suei romanzi R. si vale spesso dei dialettalismi che rendono la sua prosa ruvida, ma le conferiscono spesso efficacia e sapore. Non di rado però a questa corposità si mescolano eccessiva abbondanza e una ricerca voluta di semplicità e ingenuità, derivata da Ch. Péguy e da P. Claudel, anche dove più R. mira a effetti lirici.
Dal 1902 al 1914 visse a Parigi, dove pubblicò i primi versi (Le petit village, 1903) e i primi romanzi (Aline, 1905, trad. it. 1974; Vie de Samuel Belet, 1913, trad. it. 1988); tornato in Svizzera, fu tra i fondatori della rivista Cahiers vaudois. La sua opera è basata sul rapporto drammatico tra la natura, che incombe solenne e minacciosa, e l'uomo, che lotta contro la montagna e il mistero che ne emana, e la vince grazie al suo coraggio e al suo amore per gli altri esseri umani. La lingua di R. è la parlata dei montanari, colta nella sua rozzezza e nei suoi idiotismi, immersa in una struttura stilizzata lenta e solenne, a volte enfatica. Tra i suoi romanzi principali: La guérison des maladies (1917; trad. it. 1984); Les signes parmi nous (1919; trad. it. 1984); La séparation des races (1923; trad. it. 1934). Con la descrizione minuta della realtà materiale, R. forma ambienti di carattere semplice nei quali fa svolgere vasti drammi di fantasia, come in Joie dans le ciel (1925; trad. it. 1947), che è un sogno di amore fraterno tra gli uomini. Tuttavia la sua capacità di creare un'atmosfera in cui anche la realtà più solida e quotidiana riesce a trasfigurarsi fantasticamente, R. lo ha dimostrato in La grande peur sur la montagne (1926; trad. it. 1931); La beauté sur la terre (1927; trad. it. 1987); Derborence (1936; trad. it. 1942); Si le soleil ne revenait pas (1937; trad. it. 1944). Come poeta pubblicò ancora Chant du pays du Rhône (1929) e scrisse per Stravinskij il libretto dell'Histoire du soldat (1918); rivelò una robusta tempra di moralista nei saggi Le grand printemps (1917), Taille de l'homme (1935; trad. it. 1947), Besoin de grandeur (1938; trad. it. 1993) e nel Journal (2 voll., 1943-49).