BOURBAKI, Charles-Denis
Generale francese, di famiglia originaria della Grecia, nato a Pau il 2 aprile 1816. Fu della brillante schiera dei generali del Secondo impero formatisi in Algeria. Progredì rapidamente nella carriera, anche per il suo coraggio personale. A 38 anni generale di brigata in Crimea, a 41 anni generale di divisione, partecipò alla campagna d'Italia del 1859.
Aiutante di campo di Napoleone III, ebbe allo scoppio della guerra del 1870 il comando della Guardia imperiale, assegnata all'armata di Lorena e coinvolta nelle disgrazie del Bazaine, col quale rimase rinchiusa in Metz. Durante il blocco tedesco di questa piazza, il Bazaine ottenne dai Tedeschi per il Bourbaki un salvacondotto e lo inviò in Inghilterra a compiere una segreta missione presso l'ex-imperatrice Eugenia colà rifugiatasi (Napoleone III essendo prigioniero di guerra a Wilhelmshöhe). Fallita la missione, egli avrebbe voluto ritornare a Metz, ma non gli fu consentito. Offrì allora i suoi servigi al governo della Difesa nazionale, che utilizzò la sua provata esperienza incaricandolo dell'organizzazione delle armate improvvisate con le quali la neonata repubblica voleva contendere ai Tedeschi il suolo della Francia invasa. Ebbe quindi il comando dell'armata repubblicana dell'est, che doveva dar la mano agli assediati di Belfort. Vincitore a Villersexel, fu poi battuto alla Lisaine. Quando Parigi capitolò, il governo centrale dimenticò di comprendere nell'armistizio l'armata del Bourbaki, al quale non restò che retrocedere fino al confine svizzero per deporre le armi in quello stato neutro. La vergogna di questa fine immeritata lo eccitò fino alla disperazione e tentò di suicidarsi. Fu sul punto di morire per la grave ferita prodottasi. Dopo la guerra, ebbe il comando del corpo d'armata di Lione, che tenne lungamente. Morì a Bayonne il 22 settembre 1897.