SCHMITT, Charles B.
Storico della filosofia statunitense, nato a Louisville (Kentucky) il 4 agosto 1933, morto a Padova il 15 aprile 1986. Laureatosi nel 1956 in ingegneria chimica all'università di Louisville, conseguì nel 1963 il dottorato in filosofia alla Columbia University. Professore associato alla Fordham University di New York (1963-67), si è poi trasferito in Inghilterra dove ha insegnato all'università di Leeds (1967-72) e al Warburg Institute (1973-86).
Partendo dalla convinzione che la storia della filosofia, intesa come parte della più ampia storia della cultura, "serve a spezzare le barriere artificiali che si frappongono alla comprensione della storia intellettuale del passato", S. ha rivolto la propria attenzione all'aristotelismo rinascimentale (G.F. Pico, G. Borro, F. Fabbri, F. Fantoni, C. Cremonini, J. Wolley, J. Case, T. Linacre) individuando sia l'esistenza di vari ''aristotelismi'', rivivificati dalla scoperta dei filosofi antichi e dai nuovi metodi filologici, sia la persistenza, nel periodo che vede la nascita del pensiero scientifico moderno, della tradizione peripatetica in piena interazione con l'eredità platonica. Particolare attenzione ha inoltre rivolto alle istituzioni universitarie e ai metodi d'insegnamento nel Rinascimento. Ha collaborato al Catalogus Translationum et Commentariorum coordinato da P.O. Kristeller e ha curato la ristampa anastatica del De perenni philosophia di Agostino Steuco (1978).
Opere principali: Gian Francesco Pico della Mirandola (1469-1533) and his critique of Aristotle (1967); A critical survey and bibliography of studies of Renaissance aristotelianism (1958-1969) (1971); Cicero scepticus: a study of the influence of the Academia in the Renaissance (1972); Cesare Cremonini, un aristotelico al tempo di Galilei (1980); Studies in Renaissance philosophy and science (1981); John Case and aristotelianism in Renaissance England (1983); Aristotle and the Renaissance (1983; trad. it., 1985); La tradizione aristotelica fra Italia e Inghilterra (1985).