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CALONNE, Charles-Alexandre de

di Jacopo Mazzei - Enciclopedia Italiana (1930)
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CALONNE, Charles-Alexandre de

Jacopo Mazzei

Uomo di stato, nato a Douai nel 1734, morto a Parigi il 29 ottobre 1802. Consigliere al parlamento di Douai e intendente di Metz e di Fiandra fu, infine, dal 9 novembre 1783 all'8 aprile 1787, controllore generale delle finanze di Luigi XVI. Succeduto a un Turgot che con una triplice negazione, né bancarotta, né nuove imposte, né prestiti, aveva rialzato il credito dello stato, e ad un Necker che ne aveva approfittato per fondarsi quasi unicamente sui prestiti, C., con minor favore del pubblico e maggior simpatia della corte, trovò che la fonte dei prestiti stava ormai per esaurirsi e dovette perciò renderne le condizioni più onerose: il che fece con tranquilla noncuranza (pur stabilendo al tempo stesso una cassa di ammortamento, secondo il nuovo schema del Price, contemporaneamente adottato dal Pitt). Ma dovette cercare anche altri cespiti. L'emigrazione delle monete d'oro, provocata dalla legge di Gresham, in conseguenza di uno sproporzionato valore legale delle monete d'argento, gli dà un motivo decente per ricorrere alla rifusione, con minor metallo, delle monete d'oro. Si rende tuttavia conto che unico vero rimedio è l'aumento delle imposte e che è necessario che esso sia consentito dal paese. Convoca a ciò (febbraio 1787) l'assemblea dei notabili, alla quale annuncia 113 milioni di deficit. Ma essendo essa contraria ai provvedimenti proposti, egli si dimette. Primo ministro del regno di Luigi XVI costretto a ricorrere alle imposte, il C., con la procedura seguita, ha dato il primo avvio alla rivoluzione. Lo si disse brillante, fecondo di trovate e di risorse, imprevidente al sommo grado. Non fece, né fece fare economie, per acquiescenza ed accortezza di cortigiano e per la mentalità del mercante che, alla vigilia del fallimento, si dà al lusso per non perdere il credito. Accetto alla corte, fu tanto impopolare quanto popolare era stato il suo predecessore; e in ambedue i casi, l'opinione esagerava. Il brusco passaggio dall'ottimismo di chi vuol dar fiducia ai prestatori di capitali, al pessimismo di chi vuol persuadere i contribuenti, fu non ultima causa delle molte accuse di leggerezza e imprevidenza che lo colpirono. Confinato, dopo la sua caduta, in Lorena, passò in Inghilterra e vi rimase durante la rivoluzione. Nel settembre 1802, rientrò in Francia e vi morì in povertà.

Opere: Durante il soggiorno inglese pubblicò: Correspondence de Neker et de Culonne (Londra 1787); Requête au Roi (Londra 1787); Réponse de Calonne à l'écrit de Necker (Londra 1788); Lettres de Calonne au Roi (9 febb. e 3 aprile 1789); Note sur le mémoire remis par Necker au comité de subsistance (Londra 1782); De l'état de la France tel qu'il peut et tel qu'il doit être (Londra 1790); Observations sur les finances (Londra 1790); Esquisse de l'état de la France (Londra 1791); Tableau de l'Europe (Londra 1795); Des finances publiques de la France (Londra 1797).

Bibl.: Gomel, Les causes financières de la Révolution française, Parigi 1892; Stourm, Les finances de l'Ancien Régime et de la Révolution, Parigi 1888.

Vedi anche
Jacques Necker Finanziere e uomo politico svizzero (Ginevra 1732 - Coppet 1804). La notorietà acquisita in campo finanziario, aprì a N. la strada della vita pubblica. Chiamato da Luigi XVI a dirigere le finanze francesi (1777) tentò di risanare i bilanci statali, ma osteggiato dai ceti privilegiati venne allontanato. ... Turgot, Robert-Jacques Economista e uomo politico francese (Parigi 1727 - ivi 1781). Controleur général delle Finanze sotto Luigi XVI (1774-76), varò riforme economiche di tipo liberale poi revocate per le resistenze dei ceti privilegiati. Tra i suoi scritti vi sono le Réflexions sur la production et la distribution des richesses ... Luigi XVI re di Francia Figlio (Versailles 1754 - Parigi 1793) del delfino Luigi e di Maria Giuseppina di Sassonia. Nipote di Luigi XV, fu il suo successore (1774). Il fallimento della politica finanziaria attuata da R.-J. Turgot e J. Necker per ridurre il deficit pubblico, a cui mancò un deciso sostegno da parte del sovrano, ... Richelieu, Armand-Jean Du Plessis de Cardinale e uomo politico (Parigi 1585 - ivi 1642). Di famiglia nobile ma non illustre, ebbe un'educazione letteraria accurata. L'improvvisa rinuncia al vescovado di Luçon, cui la famiglia Du Plessis aveva diritto dal 1584, da parte del fratello Alphonse fattosi certosino, allontanò A.-J. dalla carriera ...
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  • Calonne, Charles-Alexandre de
    Dizionario di Storia (2010)
    Politico francese (Douai 1734-Parigi 1802). A partire dal 1783 fu controllore generale delle finanze di Luigi XVI. Dopo la crisi agraria del 1785, per rimediare alla grave situazione finanziaria propose l’aumento e la razionalizzazione delle imposte, ma le sue proposte furono respinte dall’assemblea ...
  • Calonne, Charles-Alexandre de
    Enciclopedia on line
    Uomo politico francese (Douai 1734 - Parigi 1802); dal nov. 1783 all'aprile 1787, dopo Turgot e Necker, controllore generale delle finanze di Luigi XVI, attuò in un primo tempo una politica di "finanza allegra"; dopo la crisi agraria del 1785, per rimediare alla situazione finanziaria propose l'aumento ...
Vocabolario
de
de 〈dé〉 prep. [lat. de]. – Forma che assume la prep. di quando è seguita dall’articolo, sia che si fonda con questo (del, dello, della, ecc.), sia che si scriva divisa (de ’l, de lo, de la, ecc.) come talvolta nell’uso letter. (è comune,...
de auditu
de auditu locuz. lat. – Espressione corrispondente all’ital. «per sentito dire»: riferire de auditu. Anche, «per avere udito direttamente», nell’espessione giuridica testimone de visu et de auditu (v. de visu).
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