CHAPULTEPEC (in nahua "luogo o monte delle cavallette" A. T., 148)
Castello dei dintorni di Messico, costruito su una Collina alta una sessantina di m., circondata da una magnifica foresta d'antichissimi cipressi, frassini, salici e pioppi.
Le memorie del luogo rimontano al sec. X d. C., e cioè al periodo dei Toltechi, sostituiti nel 1245 dagli Aztechi, che costruirono sulla sommità un grande santuario-fortezza che fu l'acropoli dei Messicani precolombiani. Fu successivamente abitato dai re del Messico sino a Montezuma II (v.). Preso d'assalto dal Cortés il 26 maggio 1521, fu base d'operazioni contro Messico da lui assediata. Durante l'epoca coloniale si vennero costruendo sulla storica collina edifici vicereali, fino a che fu innalzato l'alcázar attuale. Venne ricostruito in parte dopo il 1860 da Massimiliano d'Asburgo. Infine, dopo essere stato scuola militare per molti anni, è divenuto residenza estiva dei presidenti della repubblica.
Il suo nome si lega al glorioso ricordo della strenua, per quanto sfortunata, difesa dei giovanissimi cadetti messicani, niños héroes, che vi lasciarono eroicamente la vita combattendo contro i Nordamericani che presero d'assalto la collina l'8 settembre 1847.
Bibl.: Rubén M. Campos, Chapultepec, su leyenda y su historia, Messico 1919; G.V. Callegari, Chapultepec, in Vie d'Italia e dell'America Latina, V (1926).