CHANDIGARH (indostano Caṇḍīgarh)
Città dell'Unione Indiana, capitale dello stato del Panjab. Sorge in vista dello Himālaya su di un declivio di 4000 ettari. Progettata per ospitare 150 mila abitanti da Le Corbusier assistito dagli architetti P. Jeanneret (francese), M. Fry, e J. Drew (britannici), si incomincò a costruirla, con impiego esclusivo di mattoni e cemento, nel 1951 ed ebbe formale inaugurazione il 7 ottobre 1953 quando già mille delle sue case erano abitate. La pianta della città, di un elementare geometrismo, consta di settori rettangolari (tagliati in senso est-ovest dalla strada del bazar e in senso nord-sud da uno spazio verde) concepiti come autosufficienti unità urbanistiche e perciò muniti di scuole, ospedali, negozî, parchi, campi da giuoco, cinematografi, circoli sociali. Mentre le grandi arterie di traffico si intersecano tra un settore e l'altro, all'interno di ciascuno di questi un sistema di transiti pedonali colleganti gli edifici d'abitazione con quelli pubblici, consente una circolazione praticamente esente da pericoli. Il complesso degli edifici amministrativi, detto Capitol, sorge su di un rialzo che domina la città; altri edifici pubblici sono, oltre alla stazione ferroviaria, un mercato centrale, uno stadio, un teatro all'aperto, una biblioteca, un'università, una scuola d'arte e mestieri, un museo, una clinica odontoiatrica e una ostetrica, ecc. In aggiunta alle zone verdi dei varî settori, una fascia periferica ampia 5 miglia, all'interno della quale ogni costruzione è vietata, assicura la salubrità dell'aria. Nel disegno delle strutture architettoniche si è cercato di combinare elementi stilistici indo-musulmani con le più moderne esigenze funzionali. Non sembra peraltro che il risultato ottenuto risponda alle condizioni climatiche del luogo e anche alle stesse abitudini di vita dello indiano medio.
Bibl.: Oltre a Le Corbusier, Oeuvre complète, a cura di W. Boesiger, V (1946-1952), Zurigo 1952; VI (1952-1957), Zurigo 1957; cfr.: Forme e tecniche nell'architettura contemporanea (Catalogo della mostra tenuta alla Galleria nazionale d'arte moderna in Roma, dal 20 marzo al 20 aprile 1959), Roma 1959, pp. 93 e seguenti.