CEZIO Faentino (M. Cetius Faventinus)
In epoca non determinabile, ma prima del 400 d. C., il C. fece un compendio del De Architectura di Vitruvio, per adattarlo alle intelligenze mediocri, riassumendo quanto riguardava le costruzioni private. Il compendio è attribuito a C. da un frammento viennese (suppl. 2867, sec. IX-X), da un codice mutilo di Schlettstadt (1153, sec. X) e da un catalogo del monastero di S. Gallo, mentre in altri codici è anonimo. Il capitolo 29 de horologi institutione non risale a Vitruvio, ma ad altra fonte, e il 30 è senza dubbio interpolato.
Bibl.: I codici migliori sono, oltre i citati, un Parisinus 10.277, un Gudianus 132 e un Valentinianensis. Edizione a p. 285 del Vitruvio di Rose e Müller-Strübing e a p. 283 nella seconda edizione del solo Rose. Vedi Schanz, Gesch. d. rom. Litt., II, i, 3ª ed., pp. 545-46 e l'articolo del Gensel in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 2013.