BUDĚJOVICE, České (in ted. Budweie; A. T., 59-60)
La più importante città della Boemia meridionale (Cecoslovacchia), posta in pianura presso la confluenza del fiume Malše nella Vltava (Moldava), a 384 m. s. m., importante nodo di comunicazioni. Nel 1921 aveva 44.022 abitanti, di cui 35.600 cèchi e 7000 tedeschi. Nel centro della città sta la piazza, di forma quadrangolare con portici. È sede di distretto, di un comando di brigata, del seminario vescovile, di molte scuole secondarie e specializzate. Ha istituti di previdenza sociale e una Camera di commercio.
La stazione centrale ha diramazioni per Praga, Plzeň, Vienna, Linz e per la Selva Boema. Nel 1827 partiva da Buděiovice per Linz la prima ferrovia europea, naturalmente con trazione animale. Buděiovice è, per la sua importanza economica, industriale e culturale, la metropoli della Boemia meridionale. Di fama mondiale è la fabbricazione delle matite; ha importanti fabbriche di birra, una fabbrica di tabacchi, di mobili, di concimi artificiali, una centrale elettrica per la Boemia meridionale.
Nei dintorni sono statí trovati molti oggetti dell'epoca del bronzo, del ferro e di Hallstatt.
Monumenti. - La città non ha notevoli cose d'arte, quantunque non manchi di vecchie costruzioni e di residui interessanti delle antiche caratteristiche fortificazioni. Tuttavia è da ricordare il municipio (1730), con tre torri, la cattedrale di S. Nicola con una tipica torre nera, la gotica chiesa di S. Maria (sec. XIII), un antico convento di domenicani, e, di moderno, il monumento in bronzo al benefico industriale di origine italiana, Adalberto Lamia (1879). Buono il museo, con raccolte di storia naturale, di etnografia, d'arte industriale, d'armi, ecc.
Storia. - La città venne fondata intorno alla metà del tredicesimo secolo, per ordine del re Přemysl Ottocaro II; e venne perciò considerata, fin dall'origine, come città regia. Nel 1265, vi sorse un convento dei domenicani e la parrocchia di S. Nicola. Sotto Giovanni di Lussemburgo vi si costituì la comunità israelitica, che durò fino ai tempi di Vladislao Jagellone, quando gli ebrei furono scacciati dalla città. Nelle guerre ussite, Budějovice rimase città cattolica, e fu rifugio a preti e monaci perseguitati; sotto Giorgio di Poběbrady si unì alla nobiltà cattolica contro il re ussita; nella rivolta delle città di Boemia contro Ferdinando I restò fedele al re, il quale la ricompensò con un privilegio speciale, che le garantiva alla dieta di Boemia il terzo posto, dopo la capitale Praga e dopo Plzeň (rimasta pure fedele al cattolicismo). Budĕjovice ebbe in quel tempo un grande sviluppo economico, grazie allo sfruttamento delle sue miniere d'argento; e nel 1569 Massimiliano II vi fondò una zecca. Rimase fedele agli Asburgo anche durante la rivolta del 1618, e servì di base alle truppe imperiali. Nei secoli successivi la città soffrì ripetutamente per le incursioni di eserciti stranieri: 1744, assedio dei Prussiani; 1805, occupazione dei Francesi. Dal sec. XVI al XIX, Budějovice fu capoluogo di provincia; dal 1785, sede di un vescovado. Negli ultimi decennî fu campo di violente lotte nazionali fra Cèchi e Tedeschi, che l'avevano in parte germanizzata. Dopo la guerra l'elemento cèco si è notevolmente rafforzato.
Bibl.: A. Sedláček, Místopisný slovník historický král. českého, p. 76 segg.; J. Braniš, Soupis památek historických a umelěckých, VIII, Praga 1900; K. Köpl, Urkundenbuch der Stadt Budweis in Böhmen, I, Praga 1901.