CESIO
Elemento con numero atomico 55 e peso atomico 132,81; simbolo Cs. Fu scoperto nel 1860 da Bunsen e Kirchhoff nell'acqua minerale di Dürkheim, mediante l'analisi spettrale.
Il vero minerale di cesio è il polluce. Il cesio, però, è anche contenuto nella petalite dell'Isola d'Elba, nella trifillite, in alcune miche, in alcuni berilli (compresi i berilli elbani) e in diverse acque minerali, fra le qualì quelle di Montecatini. È un metallo alcalino, e appartiene al primo sottogruppo del primo gruppo del sistema periodico di Mendeleev insieme al sodio, al potassio e al rubidio, che sempre lo accompagnano in natura; da questi due ultimi metalli, i cui composti hanno proprietà chimiche molto vicine a quelle del cesio, si può separare per cristallizzazione frazionata dei cloroplatinati, dei clorostannati o dei tartrati.
Il cesio metallico può essere ottenuto per elettrolisi del cianuro in presenza di cianuro di bario oppure riducendo l'idrossido con polvere di magnesio o di alluminio, o riducendo il cloruro con calcio metallico. È un metallo bianco argenteo, che fonde a 281°,45 e ha un peso specifico allo stato solido di 2,4; s'infiamma all'aria e decompone violentemente l'acqua, anche a bassa temperatura, con sviluppo d'idrogeno. Bruciando il metallo all'aria si ha l'ossido Cs2O del cesio monovalente, al quale corrispondono tutti i sali di cesio.
L'idrossido CsOH, solubilissimo in acqua, è la base più solida fra gl'idrossidi alcalini. Si conoscono anche gli ossidi Cs2O2, Cs2O3 e Cs2O4. Quasi tutti i sali di cesio sono solubilissimi in acqua (fanno eccezione il tartrato acido, il fluosilicato, il perclorato, il cloroplatinato e pochi altri). Gli alogenuri, fluoruro CsF, cloruro CsCl, bromuro CsBr e joduro CsJ, cristallizzano nel sistema cubico e hanno numerosi sali doppî con cloruri di elementi trivalenti e bivalenti. Il cloruro di cesio è il più solubile fra i quattro cloruri di metalli alcalini. Il solfato Cs2SO4 è molto più solubile in acqua del solfato di potassio; con gli elementi allumogeni (alluminio, ferro, cromo, manganese, titanio, indio e vanadio trivalenti) forma allumi. Il nitrato di cesio CsNO3, a temperatura elevata, cede ossigenti come fa il nitrato di potassio. Il carbonato Cs2CO3, invece, non si decompone col riscaldamento; la sua soluzione ha reazione fortemente alcalina. Sono noti moltissimi altri sali di cesio (jodato, periodato, fluoiodato, fluosilicato, cromato, bicromato, solfito, ecc.).
Per il riconoscimento dei composti di cesio, specialmente in presenza di rubidio, si deve ricorrere all'analisi spettroscospica. Lo spettro dei sali di cesio presenta due righe caratteristiche brillanti nell'azzurro con lunghezza d'onda 456 e 459,7.