VASOLI, Cesare
Storico della filosofia, nato a Firenze il 12 gennaio 1924. Laureatosi all'università di Firenze (1947) sotto la guida di E. Garin, è stato prima assistente (1948-56) e poi (1956-62) libero docente e incaricato di Storia della filosofia medievale nella facoltà di Lettere e filosofia della stessa università. Divenuto ordinario di Storia della filosofia medievale (1962), ha insegnato nelle università di Cagliari (1962-66), di Bari (1966-68) e di Genova (1968-70). Chiamato alla cattedra di Filosofia morale nella università di Firenze (1970-75), vi ha poi insegnato Storia della filosofia (1975-80) e infine Storia della filosofia del Rinascimento (1980-94). Socio corrispondente (1988) e poi nazionale (1991) dell'Accademia nazionale dei Lincei, è dal 1988 presidente dell'Istituto nazionale di studi sul Rinascimento.
Formatosi alla scuola di grandi maestri dell'ateneo fiorentino (E. Garin, C. Morandi, D. Cantimori), in un quarantennio di ricerche e interventi, in Italia e all'estero, V. è venuto esplorando i più diversi aspetti delle idee e della cultura dal Medioevo al Seicento. Storiografo di forte impianto filologico, attento ai contesti ''reali'' e fedele a un concetto di filosofia come storia della cultura e delle idee, ma in quanto "prodotti storici e transitori" (Tra cultura e ideologia, 1961), V. ha iniziato con studi di filosofia medievale (Guglielmo d'Occam, 1953; Due saggi per Alano di Lilla, 1961) che ha poi allargato all'intero disegno della sua storia (La filosofia medievale, 1961, 19826). Sensibile alla lezione di B. Nardi, ha dedicato numerose ricerche a Dante, culminate in un vasto e innovante commento al Convivio (1988). Parallele le moltissime indagini sui più diversi personaggi e temi della cultura dell'Umanesimo e del Rinascimento. Da segnalare in particolare le ritornanti e ampie ricerche sulle discussioni intorno a dialettica, retorica e logica da F. Petrarca e L. Valla fino agli esiti europei con F. Melantone, G. Sturm e P. Ramo (La dialettica e la retorica dell'Umanesimo. ''Invenzione'' e ''Metodo'' nella cultura del XV e XVI secolo, 1968); l'interesse per il tema cabalistico e lulliano dell'ars magna sciendi e gli sviluppi dell'arte della memoria, delle forme figurate del sapere, della topica universale e dei grandi progetti enciclopedici fino al Seicento; la meticolosa ricostruzione dei filoni esoterici di religiosità profetica e apocalittica, e l'insistenza sul ruolo della speculazione magico-astrologica nella ''crisi di nascita'' della nuova scienza (Studi sulla cultura del Rinascimento, 1968; Profezia e ragione, 1974; I miti e gli astri, 1977; L'enciclopedismo del Seicento, 1978; Immagini umanistiche, 1983; e i contributi editi in Storia della teologia, diretta da G. D'Onofrio, iii: Età della Rinascita, 1995). Particolare attenzione V. ha dedicato a F. Patrizi, quale complessa personalità di confine, culturale e geografico, della filosofia rinascimentale (Francesco Patrizi da Cherso, 1989).
Tra le molte altre opere ricordiamo: Umanesimo e Rinascimento (1969, 19762); Magia e scienza nella cultura umanistica (1976); Il Quattrocento, in Storia della filosofia, a cura di M. Dal Pra, vii: La filosofia moderna dal Quattrocento al Seicento (1976); La cultura delle corti (1980); A humanizmus ès a reneszánsz estétikája (in trad. ungherese, 1983); Filosofia e religione nella cultura del Rinascimento (1988); Tra ''maestri'', umanisti e teologi (1991); Otto saggi per Dante (1995), con bibliografia dell'autore fino al 1994. Ha inoltre tradotto in italiano il Defensor Pacis (1960, 19752) e il Defensor minor (1975) di Marsilio da Padova.