Romiti, Cesare
Dirigente d'azienda, nato a Roma il 24 giugno 1923. Dopo aver conseguito la laurea in scienze economiche e commerciali (1945), ha lavorato presso alcuni istituti bancari nazionali e stranieri. Entrato nel 1947 nel gruppo BPD (Bombrini, Parodi, Delfino), nel 1968, dopo la fusione del gruppo con la Snia Viscosa, ne è stato nominato direttore generale finanziario per il coordinamento. È stato amministratore delegato e direttore generale dell'Alitalia (1970-73) e della finanziaria Italstat dell'IRI (1973-74). Nel novembre 1974 è entrato nel gruppo FIAT come responsabile della direzione centrale finanza, pianificazione e controllo, e membro del comitato direttivo. Amministratore delegato del gruppo FIAT (1976-96) e della FIAT Auto (1988-90), è stato presidente della Snia BDP (1984-89) e della Gemina (1985-88) appartenente al gruppo FIAT. Ha tenuto la presidenza del Consiglio di amministrazione della FIAT dal 1996 fino al giugno 1998, quando è stato nominato presidente del gruppo RCS Editori. È inoltre membro dell'International Association for the Promotion and Protection of Private Foreign Investments, dell'Associazione Unione monetaria europea (AUME), della giunta e del consiglio direttivo della Confindustria, della giunta di Federmeccanica.
La vita di R. s'intreccia con la storia della FIAT, in un clima di grande intesa e collaborazione con G. Agnelli, presidente del gruppo dal 1966 al 1996. Durante la sua carriera più che ventennale nella FIAT, R. ha guidato il gruppo torinese con grande energia durante le due crisi degli anni Settanta e dei primi anni Novanta, quindi nelle due ristrutturazioni industriali del 1980-85 e del 1992-95, e infine nelle fasi di ripresa. Nominato amministratore delegato insieme con U. Agnelli e C. De Benedetti (rimasto in carica 100 giorni), ha procacciato durante i difficili anni dello shock petrolifero nuovi finanziamenti per il gruppo, anche facendo ricorso a investitori esteri (e in particolare libici), favorendo il contenimento dell'ingente indebitamento e promuovendo la diversificazione dell'attività industriale. Nell'ottobre 1980 ha svolto un ruolo di grande rilievo, in un clima sindacale rovente, nella marcia dei 40.000 quadri per sollecitare, dopo 35 giorni di sciopero, la riapertura delle fabbriche e una massiccia riorganizzazione. Dopo la nomina ad amministratore delegato della FIAT Auto, R. ha promosso l'ingresso nel gruppo della Deutsche Bank e di Mediobanca, che hanno finanziato un aumento di capitale destinato tra l'altro alla costruzione degli stabilimenti di Melfi (Potenza) e di Pratola Serra (Avellino), esempi di fabbrica integrata considerati tra i più moderni del mondo. Alla crisi degli anni Novanta R. ha risposto con una strategia industriale volta al lancio di numerosi nuovi modelli e all'internazionalizzazione dei mercati di sbocco (soprattutto nei paesi dell'Est, dell'ex Unione Sovietica, in Cina e in America Latina).
Ha pubblicato i volumi Questi anni alla FIAT (1988), intervista di G. Pansa sull'esperienza di R. nel gruppo torinese, ed Etica ed economia (in collab. con I. Berlin, G. La Malfa et al., 1990).
bibliografia
A. Pamparana, Cesare Romiti, Napoli 1997; P. Madron, Date a Cesare..., Milano 1998.