NORDIO, Cesare
NORDIO, Cesare. – Nacque a Trieste il 31 agosto 1891 da Riccardo, imprenditore attivo nel settore dei servizi navali, e da Antonia Cambiagio.
Tra il 1907 e il 1911 studiò composizione con Carlo Perinello nel conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste, continuando poi lo studio a Milano con Giacomo Orefice nel 1911-12 e tra il 1912 e il 1914 nel conservatorio di Lipsia con Max Reger. Tornato a Trieste, fu sostituto del direttore d’orchestra Rodolfo Ferrari al teatro Verdi e dal 1914 insegnò armonia, contrappunto e composizione in conservatorio e composizione, estetica e storia della musica nell’Istituto musicale pareggiato Giuseppe Verdi; esercitò la critica musicale per il giornale L’Era nuova.
Allo scoppio della guerra si arruolò volontario nell’esercito italiano assieme ai quattro fratelli: Mario, giornalista, Augusto, medico, e i gemelli Aurelio e Fabio, che caddero in combattimento. Il 21 dicembre 1921 sposò Elda Grego: dal matrimonio nacquero Aurelio (Trieste, 27 ottobre 1922) e Laura (Trieste, 12 luglio 1926).
Dopo la guerra e sotto il fascismo divenne una figura di spicco nel Sindacato nazionale dei musicisti. Nel 1924 venne chiamato dal ministero a ricoprire la cattedra di armonia, contrappunto, fuga e composizione nel conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo; vinse poi il concorso bandito per la stessa cattedra e ricoprì anche l’incarico di docente di quartetto. Collaborò come critico musicale al quotidiano palermitano L’Ora.
Nel 1925 vinse il concorso per la cattedra di fuga e composizione nel liceo musicale di Bologna, dove funse da direttore reggente. Appena insediato firmò un nuovo regolamento e istituì nuove classi. Dal 1927-28 attivò il primo corso effettivo in Italia di direzione d’orchestra, peraltro non ancora riconosciuto dal ministero dell’Istruzione, e ne assunse l’insegnamento. Nel 1934 il ministero lo confermò come direttore del liceo, e tale rimase anche dopo che, il 27 maggio 1942, l’istituto fu eretto a Regio Conservatorio di musica.
Negli stessi anni svolse un’intensa attività di compositore, direttore d’orchestra e direttore artistico per le stagioni sinfoniche del Comunale di Bologna, che guidò fin dal 1926 e alle quali seppe assicurare la presenza dei migliori artisti della scena internazionale. Nel 1926-27 promosse per il liceo musicale i ‘concerti popolari di musica da camera’, poi ripresi nel 1934. Fu giurato in importanti concorsi: il Prix Liszt (Budapest 1933), il Concorso internazionale di canto e pianoforte (Vienna 1933, 1935, 1936, 1938, 1939) e il Concorso internazionale di canto, violino e violoncello (Vienna 1937). Lasciò Bologna nel 1944.
In calce a uno dei curricula da lui redatti (oggi nel fondo Nordio al Museo teatrale Carlo Schmidl di Trieste) si legge: «Nel 1944 fuggo da Bologna per sottrarmi all’imposizione del giuramento alla Repubblica di Salò ed il governo fascista mi punisce trasferendomi al Conservatorio di … Bolzano (chiuso, per ragioni belliche)! Poi – alla liberazione – il trasferimento di Bolzano è stato immediatamente annullato». Durante la guerra si adoperò per nascondere l’amico ebreo Lionello Levi, critico musicale e docente di storia della musica.
Nel 1948 fu destinato al conservatorio Claudio Monteverdi di Bolzano, dove rimase fino al 1962, anno del pensionamento. Nel 1949 concretizzò il progetto coltivato almeno dal 1930 d’istituire un premio pianistico dedicato alla memoria di Ferruccio Busoni.
La prima edizione del concorso si tenne nel settembre 1949. Nordio dotò il concorso di premi importanti (al primo classificato 500.000 lire e un pianoforte mezzacoda, al secondo 200.000 lire e 100.000 al terzo) e lo arricchì di 15 concerti-premio. Intervenne con decisione anche nella formazione della giuria, che presiedette fino al 1962, e del comitato d’onore, di cui fecero parte i migliori pianisti della scena internazionale. Fu determinante in molte scelte artistiche del concorso, come quella di non attribuire il primo premio ove nessuno dei concorrenti ottenesse l’unanimità dei voti.
Nel 1956 fu nominato ispettore centrale per l’istruzione musicale dal ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1957 ebbe l’onorificenza di commendatore della Repubblica Italiana, nel 1961 la medaglia d’oro per i benemeriti della cultura e dell’arte. Nel 1964 – anno in cui donò al conservatorio di Trieste circa 750 spartiti musicali – fu incaricato dal ministero degli Affari esteri di dirigere e riorganizzare il conservatorio superiore del Cairo. Rientrato in Italia nel 1967, allo scoppio della guerra con Israele, ritornò a Bologna, dove fece parte della commissione artistica del teatro Comunale.
Morì a Bologna l’8 settembre 1977 e venne sepolto a Trieste nel cimitero di S. Anna.
Il Museo teatrale Schmidl di Trieste conserva il fondo Cesare Nordio (riordinato nel 2009 da Franca Tissi), composto da materiali depositati tra il 1940 e il 2008, anno della donazione effettuata dal figlio Aurelio: contiene documenti personali, composizioni manoscritte e a stampa, documentazione sulle sue opere e attività.
Opere: Sogno di Primavera, 1914; Tra il dolore e la Gioia, Fides da Myricae di Giovanni Pascoli, per voce e pianoforte, op. 2, 1914; Quartetto in Re minore, 1914; Ricordo, versi di Luigi Capuana, s.d.; L’augellin belverde, 1920; Sur les ruines d’Ypres, poemetto per organo e quartetto d’archi, 1920; Festa lontana, 1922; Il poema di Bruges (La città morta), tre impressioni sinfoniche: Prime luci - Il lago d’amore - Fantasia notturna (Le Beffroi), 1922, riduzione dell’autore per pianoforte, 1926 circa; Meditazione per viola, arpa e organo, Trieste 1923; Sicilia, melologo, versi di Federico de Maria, 1924; Quartetto in Mi minore, 1926; Fantasia notturna, poema sinfonico, 1927; Due impressioni per pianoforte, 1929; Giulietta e Romeo, 1929; Berceuse per organo, 1929; Elegia romantica, poemetto per canto e pianoforte, testo di Sergio Corazzini, 1930; Musette per organo, 1931; Canzone per organo, 1932; Musette per orchestra, 1932; Canzone per piccola orchestra, s.d.; Poema, per violino e orchestra o violino e pianoforte, 1934; Umoresca (‘Kessyana’) per pianoforte, 1935; Morte dell’Urogallo, melologo su testo di Tullio Armani, s.d.; Medea, intermezzi e melologhi, 1951; Musiche per il documentario cinematografico riguardante l’Alto Adige, per orchestra, 1953; Vocalizzo per basso, in Antologia di vocalizzi, 1957.
Tra i suoi scritti si ricordano: Über die wesentlichen Unterschiede zwischen Glucks und Wagners Opern-Reformen, Leipzig 1914; Giambattista Viotti: discorso commemorativo tenuto il 29 giugno 1924 nella SalaScarlatti del R. Conservatorio di musica V. Bellini di Palermo, Palermo 1924; Nel primo centenario della nascita di César Franck, Trieste 1925; Gli Istituti musicali pareggiati, Firenze s.d. [1938 circa]; Preludio, in Rossiniana, a cura del R. Conservatorio di Bologna, Bologna [1942]; La piccola storia di un grande concorso, in Il Conservatorio statale di musica «Claudio Monteverdi» di Bolzano, in occasione dell’inaugurazione ufficiale della nuova sede, Bolzano 1952.
Fonti e Bibl.:C. Schmidl, Dizionario universale dei musicisti, II ed., Trieste 1927-29, p. 180; C. Sartori, Il Regio Conservatorio di Musica «G. B. Martini» di Bologna, Firenze 1942, pp. 141-144, 202-206; G. Radole, Trieste, la musica e i musicisti (1945-1989), Trieste 1992, p. 180; Id., Le scuole musicali a Trieste, Trieste 1992, pp. 100, 114, 152; M. Medici, Un mio lontano incontro con Szymanowski polacco di razza, voglioso di Occidente, in Quadrivium, XXV (1984), pp. 285-297; Gian Francesco Malipiero: il carteggio con Guido M. Gatti, a cura di C. Palandri, Firenze 1997, pp. 407 s.; A. Bambace, Cinquant’anni suonati. Storia e cronaca del Concorso Busoni, Bolzano 1998, pp. 3, 9 s., 13-17, 20 s., 24, 26, 31, 34 s., 38, 40, 45 s., 48, 78, 190-203; L. Verdi, C. N. e il liceo musicale bolognese fra le due guerre, in Bologna Novecento. Un secolo di vita della città, a cura di M.L. Bramante Tinarelli, Bologna 1998, pp. 79-82; V. Levi, La vita musicale a Trieste. Cronache di un cinquantennio, 1918-1968, Trieste 1999, pp. 28, 76, 107, 175-176; A. Vannoni, L’istituzione della classe di Direzione d’orchestra presso il conservatorio «G. B. Martini» di Bologna e la presenza femminile, in Storia di una «novità»: la direzione d’orchestra al femminile, a cura di L. Navarrini Dell’Atti, Firenze 2004, pp. 215-268; P. Scattolin, Appunti e commenti sulla figura e sulla musica di C. N., in «Martini» docet, a cura di P. Mioli, Bologna 2007, pp. 319-331; H. Stuppner, Musik und Gesellschaft in Südtirol, I: Bozen 1800-2000, Bolzano 2009, pp. 518-527, 543-562.