Filosofo italiano (Ferrara 1909 - Firenze 1993); prof. all'univ. di Cagliari (dal 1956), di Pisa e (dal 1960) di Firenze; uno dei promotori (1945), poi direttore, della rivista Società; senatore comunista (1958-63). Socio corrisp. dei Lincei (1991). La sua attività teoretica, dapprima sotto l'influsso dell'esistenzialismo (Situazione e libertà nell'esistenza umana, 1942), dopo un periodo di studio di alcuni momenti del pensiero europeo fra Settecento e Ottocento, si è infine volta all'approfondimento critico della teoria marxista, evidenziando il suo essere scienza di forme e insistendo sul valore delle opere mature di Marx (introd. a L'ideologia tedesca di Marx-Engels, 1968; Dialettica e materialismo, 1974). Molti i suoi studî storici: Filosofi vecchi e nuovi (su Scheler, Hegel, Kant, Fichte, Leopardi, 1947, n. ed. 1981), La mente di Leonardo (1953), Voltaire e le "Lettres philosophiques" (1955), Spazio e materia in Kant (1961), Leopardi progressivo (che raccoglie gli scritti leopardiani di L., tra cui il saggio che dà il titolo al volume, già pubblicato in Filosofi vecchi e nuovi).