LUCCHESINI, Cesare
Erudito lucchese, nato il 2 luglio 1756, a Lucca, dove morì il 16 maggio 1832. Dedicò tutta la vita agli studî, specialmente delle lingue antiche, ma ebbe fama in ogni genere di erudizione. Fu della missione lucchese a Parigi (1798) che chiese invano rispetto per la piccola repubblica oligarchica, e si tenne lontano da Lucca finché durò il governo democratico stabilito nel febbraio del 1799. Dopo la battaglia della Trebbia tornò in patria e fu della reggenza reazionaria. Si adattò poi al govemo dei Baciocchi e ne ebbe dignità di uffici e di onori, confermategli dai Borboni, ma di politica non si curò.
Le Opere edite e inedite del L., pubblicate in voll. 21 (Lucca 1834) dimostrano oltre la vastità della cultura come egli seguisse con interesse, se non con penetrazione, il movimento filologico germanico. Così accanto a scritti di apologetica cristiana, a studî di ebraico e in genere di lingue orientali che molto curò, a molteplici saggi di traduzioni dal greco, troviamo osservazioni, per i tempi non trascurabili, su questioni di critica omerica e sui papiri greci di Torino. Né debbono tacersi, a documento di cultura, alcune sue note di storia letteraria italiana, di esegesi dantesca e di studî provenzali. Ma l'opera maggiore del L., utile ancora agli studiosi, è la Storia letteraria di Lucca, in sette libri, frutto di ampie ricerche anche su materiale inedito.
Bibl.: A. Mazzarosa, Elogio del march. C. L., in Opere del march. A. M., I, Lucca 1886, pp. 199-210; L. Fornaciari, Nella morte del march. C. L., Lucca 1832; G. Sforza, Alcuni dispacci del march. C. L., in Miscellanea Napoleonica, a cura di A. Lombroso, voll. 6, Roma 1895-99; U. Bernardini, La versione pindarica di C. L., in Bollettino storico lucchese, II (1930), fascicolo 3°.