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FRANCO, Cesare

di Aldo Bartocci - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 50 (1998)
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FRANCO, Cesare

Aldo Bartocci

Nacque ad Acquaviva delle Fonti, in terra di Bari, il 24 febbr. 1885 da Francesco, autore di musica bandistica, e da Rosa Squicciarini. Educato dall'ambiente familiare alla musica, iniziò a Roma gli studi filosofico-teologici per il sacerdozio presso il Pontificio Seminario vaticano e si laureò all'università Gregoriana.

Tra gli insegnanti nel seminario il F. ebbe il gesuita A. De Santi, che lo iniziò al canto gregoriano e, una volta divenuto primo preside della Pontificia Scuola superiore di musica sacra (l'attuale Pontificio Istituto di musica sacra), poté avviarlo allo studio del canto corale sacro e della polifonia classica con i primi docenti della nuova istituzione. Nel 1901 il F. iniziò lo studio dell'armonia con R. Casimiri ed E. Boezi, rispettivamente maestri di cappella in S. Giovanni in Laterano e S. Pietro in Vaticano; nello stesso periodo stringeva amichevoli rapporti col giovane L. Perosi, dal quale apprese la musica sacra dopo la riforma di Pio X. Tutto ciò lo portò, grazie anche alle sue doti personali, a proseguire lo studio della composizione sacra fino a raggiungere un discreto livello.

Venne ordinato sacerdote il 19 marzo 1908 a Roma. Tornato ad Acquaviva, vi istituì una Schola cantorum, che in tre anni conquistò fama e prestigio in gran parte del Meridione. Nel 1912 il F. passò alla direzione della cappella della basilica palatina di S. Nicola a Bari - in ciò designato dal Perosi - succedendo a P. La Rotella. L'anno successivo fondò e diresse la scuola di canto del pontificio seminario regionale di Molfetta.

Nel 1918 la Pontificia Scuola superiore di musica sacra, in virtù delle facoltà concesse dalla S. Sede, gli conferì il diploma di composizione sacra "honoris causa". Nel 1919 il F. si recò con il Casimiri in tournée nel Nordamerica come aiuto nel prestigioso coro della Polifonica romana.

Forte di una preparazione acquisita, insieme con il Perosi e il Casimiri e grazie all'esperienza maturata con l'attività concertistica svolta negli Stati Uniti e nel Canada, il F. si fece promotore di molteplici iniziative musicali nella sua terra, curando innanzitutto la Schola cantorum, ampliando il repertorio destinato ai servizi in cattedrale, tenendo numerosi concerti tra il 1920 e il 1926, soprattutto a Bari, illustrati da appropriate e brevi introduzioni come aveva appreso dal Casimiri nei corsi pubblici tenuti a Roma e in altre città.

Negli stessi anni il F., malgrado le incomprensioni e l'indifferenza anche da parte della stampa, cercò di farsi divulgatore di composizioni del periodo classico e particolarmente della produzione di genere sacro fino ad allora quasi sconosciuta in quella regione; oltre a Giovanni Pierluigi da Palestrina, presentò altri autori dei secoli XVI e XVII ed eseguì per la prima volta a Bari La Resurrezione di Cristo del Perosi, lo Stabat Mater di G. Verdi, le Quattro stagioni di F.J. Haydn. Fu uno dei più fervidi sostenitori della prima Associazione degli amici della musica di Bari.

Oltre a questo sfibrante ma entusiasmante lavoro di organizzatore e direttore di coro, fin dal 1908 egli aveva cominciato a dedicarsi alla composizione particolarmente di carattere liturgico.

La sua produzione musicale è legata principalmente alle mansioni di maestro di cappella, e comprende oltre cento sue composizioni sia a cappella sia con accompagnamento d'organo o harmonium o con orchestra di organico completo come l'oratorio S. Nicola, per soli, coro e orchestra (Bari 1938).

L'oratorio S. Nicola, che è considerato il suo lavoro più ambizioso, ebbe un ottimo successo di pubblico e di critica sia nella prima esecuzione sia nelle due repliche che seguirono al teatro Petruzzelli di Bari a conclusione delle manifestazioni baresi del maggio-giugno 1938. Suddiviso in tre parti, il lavoro narra le fasi salienti della vita e della leggenda del santo protettore di Bari; si sviluppa secondo i tradizionali canoni dell'oratorio sacro: grande rilievo hanno i cori e la strumentazione. A esso fece seguito soltanto un Inno a S. Nicola e una Messa da requiem a 2 voci pari e organo - rimasta incompiuta - e dedicata ai caduti della seconda guerra mondiale.

Il F. morì il 21 genn. 1944 ad Acquaviva delle Fonti.

Le numerose composizioni edite e inedite del F. nonché la sua biblioteca si trovano presso l'Arcivescovado di Bari, donate il 24 febbr. 1985 dai familiari in occasione del centenario della nascita del F.; edite in minima parte e inedite in gran parte nell'Archivio della Basilica palatina di S. Nicola a Bari, nonché presso il pontificio seminario regionale appulo "Pio XI" di Molfetta.

Edizioni musicali: Laetatus sum (psalmus CXXI) per coro a 2 voci ineguali con organo, in S. Cecilia, XIV (1913), 11; Tantum ergo a 3 voci dispari con organo, Torino 1920; tre Tantum ergo per coro a 3 voci miste con organo o harmonium, Bergamo 1925; Stabat Mater a 3 voci eguali con accomp. d'organo, Torino 1926; Iam terra intonet, mottetto a 4 voci miste con accomp. d'harmonium, Bergamo 1926; Dixit Dominus per coro a 3 voci ineguali con organo, Torino 1928; Ave Maria per soprano e tenore con organo o harmonium, Bergamo 1928; Tre poesie di Trilussa ("Bolla di sapone", "Povero fiore", "Er pappagallo raffreddato"), per tenore o soprano e pianoforte, Bari 1930; due Tantum ergo per 2 voci ineguali, con accomp. d'organo o harmonium, Torino 1930; Confitebor tibi, Domine, per coro a 3 voci ineguali con organo, ibid. 1934; Si, canzonetta a 4 voci dispari (libera trascrizione dall'"Indovinello" di R. Schumann), Bergamo 1934; Da pacem, Domine, mottetto a due voci dispari e organo, Roma 1935; Laudi alla Madonna, a una voce con accomp. d'organo o harmonium, Bergamo 1935; Due mottetti alla Madonna del Carmine, per canto e organo, ibid. 1936; Falsobordone per il canto dei vespri, ibid. 1937; Te Deum, per coro a 2 voci eguali o ineguali con accomp. d'organo o harmonium, ibid. 1937; Tre cantici in falsobordone per coro a 3 voci virili o miste con accomp. d'organo o harmonium, ibid. 1938; Christus vincit, mottetto a 4 voci virili senza accompagnamento, ibid. 1938; Due preludi pastorali per organo o harmonium, ibid. 1938; Offertorio solenne con accomp. d'organo o harmonium, ibid. 1938; Canto del popolo barese a s. Nicola, Firenze 1938; S. Nicola, oratorio sacro per soli, coro e orchestra in un prologo e tre parti, Bari 1938; Due mottetti al S. Cuore di Gesù, a 2 voci eguali con accomp. d'organo o harmonium, Bergamo 1939; Ecce sacerdos magnus, responsorio a 4 voci virili, Molfetta 1940; Tu es Petrus, mottetto a 4 voci virili, ibid. 1940.

Fonti e Bibl.: Roma, Arch. della segret. del Pont. Ist. di musica sacra, Rep. alunni, pos. n. 154; M.V. Recupito, Artisti e musicisti moderni, Milano 1933, pp. 112 ss.; Don C. F., in Giornale di Brindisi, 9 maggio 1935; L'oratorio "S. Nicola" di don F., in Il Lavoro fascista, 8 giugno 1938; Le ultime esecuzioni dell'oratorio "S. Nicola" di don C. F. al teatro Petruzzelli, in La Tribuna, 21 giugno 1938; F. Romita, C. F. nel decennio della morte, in Boll. ceciliano, XLIX (1954), pp. 35-38; F. Babudri, Don C. F., l'uomo, il sacerdote, l'artista, Fasano 1969; C. Cancellotti, Mons. Raffaele Casimiri sacerdote e maestro, Gualdo Tadino 1979, p. 92; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, Suppl., p. 799.

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