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FORMICHI, Cesare

di Paola Campi - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 49 (1997)
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FORMICHI, Cesare

Paola Campi

Nacque a Roma il 15 apr. 1883 da Enrico e Clementina Lattanzi. Inizialmente si dedicò agli studi giuridici all'università di Roma, laureandosi nel 1907. Contemporaneamente studiò canto con V. Lombardi e L. Rasi. L'8 dic. 1908 debuttò come baritono al teatro S. Carlo di Napoli nell'opera Il crepuscolo degli dei di R. Wagner, nella parte di Günther, diretto da G. Martucci; sempre al S. Carlo cantò in Aida di G. Verdi il 19 dic. 1908, nella parte di Amonasro e in Carmen di G. Bizet il 4 febbr. 1909, nella parte di Escamillo accanto a Gemma Bellincioni. Ancora in quell'anno si esibì al teatro Donizetti di Bergamo nella Wally di A. Catalani, con Juanita Caracciolo. Il 26 dic. 1910 interpretò la parte di Wothan nel Sigfrido di R. Wagner diretto da G. Polacco al teatro Carlo Felice di Genova e due anni più tardi, il 7 nov. 1912, prese parte alla prima assoluta dell'opera La Du Barry di E. Camussi al teatro Lirico di Milano, con il tenore E. Bardin, diretto da G. Armani.

Il successo riportato lo indusse a dedicarsi completamente alla carriera artistica. Intraprese, subito dopo, una serie di tournées all'estero: nel giugno 1914 esordì con grande successo al Covent Garden di Londra; in estate si recò a Buenos Aires dove cantò al teatro Colón nella prima rappresentazione sudamericana del Parsifal di R. Wagner, nella parte di Klingsor, con una eccezionale compagnia di canto di cui facevano parte Elena Rakowska, C. Rousselière, C. Galeffi e N. De Angelis. Seguirono, sempre al Colón, le sue interpretazioni del viandante, nel Sigfrido e del sommo sacerdote in Sansone e Dalila di C. Saint-Saëns, con Ninì Frascani e C. Rousselière. Il 3 apr. 1915 interpretò, al teatro Costanzi di Roma, in seconda serata, la parte di Teseo nell'opera in prima assoluta, Fedra di R. Romani, vincitrice del primo premio Città di Roma, con Rosa Raisa, diretto da E. Vitale; fu questa l'unica esibizione del F. nella sua città natale. Il 5 ott. 1915 cantò al Politeama genovese in La fanciulla del West di G. Puccini, in Aida, e il 30 dello stesso mese in Lucia di Lammermoor di G. Donizetti. Tornerà poi in questo stesso teatro il 22 ott. 1932 per cantare nell'Andrea Chénier di U. Giordano. Nell'anno 1916 incise per la Columbia, con il sistema meccanico, l'opera completa Rigoletto di Verdi, a 78 giri, con Ines M. Ferraris, G. Taccani e V. Bettoni, incisione che peraltro mise in luce la sua vocalità di stampo verista.

Tra gli anni 1918 e 1921 cantò prevalentemente in Spagna: a Valenza, a Barcellona e a Madrid, riportando in particolare un grandissimo successo in Aida, Rigoletto e nella Tosca di Puccini. Nel 1922 cantò all'Opéra di Parigi sempre in Aida, in occasione di una serata di gala con C. Muzio, H. Sadoven e L. Canalda. Fu scritturato da questo teatro per almeno dieci volte e vi interpretò ancora Aida per l'inaugurazione della stazione radio telegrafica francese, in occasione d'una trasmissione diffusa anche in Giappone. Il 13 dic. 1922 debuttò all'Auditorium di Chicago ancora in Aida, insieme con la Raisa, iniziando con questo teatro una collaborazione che durò fino al 1932, allorché l'Auditorium chiuse per motivi finanziari.

Nei dieci anni trascorsi negli Stati Uniti il F. cantò in moltissime opere, spaziando dal repertorio classico a quello contemporaneo. Tra le sue più famose interpretazioni ricordiamo: Scarpia in Tosca, Amonasro in Aida, Tonio nei Pagliacci di R. Leoncavallo, Gérard in Andrea Chénier, Barnaba nella Gioconda di A. Ponchielli, Jago in Otello di Verdi, Escamillo in Carmen, Don Carlos nella Forza del destino di Verdi. Tra le opere contemporanee da lui interpretate si ricordano: Thaïs di J. Massenet, Resurrezione di F. Alfano, Le jongleur de Notre-Dame di Massenet e L'amore dei tre re di I. Montemezzi.

Il 4 giugno 1924 tornò col Rigoletto al Covent Garden di Londra dove ebbe un grande successo grazie alla potente voce e alla straordinaria interpretazione scenica, come riportarono i giornali inglesi. All'opera di Verdi fece seguito la sua partecipazione in Tosca e nei Pagliacci, presso lo stesso teatro. Tornò ancora al Covent Garden il 18 giugno 1931 con la prima rappresentazione londinese di Fedra, con R. Ponselle, Elvira Mari Casazza e A. Cortis, e nel 1933 per interpretare la parte di Mefistofele in La dannazione di Faust di H. Berlioz, sotto la direzione di sir Thomas Beecham e ancora la parte di Scarpia in Tosca con la Raisa e A. Minghetti. Nell'estate del 1925 cantò di nuovo al Colón di Buenos Aires nel Falstaff di Verdi, diretto da T. Serafin, nella Tosca, nell'Andrea Chénier e nella prima rappresentazione sudamericana dell'opera di U. Giordano La cena delle beffe, con C. Muzio, F. Alda e B. Gigli. Il 22 maggio 1926, sempre al Colón, partecipò ad un'altra prima rappresentazione in Sudamerica dell'opera di A. Boito Nerone, diretto da G. Marinuzzi e cantò per la prima volta la parte di Alfio in Cavalleria rusticana di P. Mascagni.

Negli anni che seguirono fece diverse tournées in varie città europee, quali Praga, Montecarlo, Copenaghen, Stoccolma, e il 31 genn. 1934 inaugurò la stagione lirica del teatro S. Carlo di Napoli nell'Otello verdiano insieme con F. Merli, diretto da E. Panizza. Tornò successivamente al S. Carlo nello stesso anno con l'opera di A.P. Borodin Il principe Igor, nella parte di Igor, con il basso F. Chialiapin, diretto da F. Capuana e il 1° marzo 1935 in Tosca con Rosetta Pampanini. Nella stagione del 1934 si esibì pure al teatro del Casinò di Sanremo in Un ballo in maschera di Verdi con A. Pertile e la Mari Casazza e nell'oratorio di L. Perosi La Resurrezione di Cristo con A. Melandri; sempre nel 1934 cantò in Francia a Vichy in Rigoletto con G.L. Volpi e in Tosca con la Raisa.

Dopo un'ultima apparizione al S. Carlo di Napoli il 19 genn. 1937 in Giuditta di A. Honegger nella parte di Oloferne, diretto dal maestro Capuana, abbandonò la carriera per diventare impresario. Nel 1937 gestì l'organizzazione artistica degli spettacoli lirici italiani per la "Coronation season" al Covent Garden di Londra, sembra senza molto successo, e in seguito fu direttore artistico del Casino di Vichy.

Oggi quasi dimenticato, il F. fu uno dei più importanti baritoni della sua epoca.

Aveva una voce dal timbro scuro, ma che non dava mai l'impressione di essere massiccia. Era un uomo colto e intelligente, cantava perfettamente in francese e aveva un vasto repertorio di circa cinquanta opere. Fra i personaggi da lui interpretati fu probabilmente quello di Scarpia che meglio si adattava al suo temperamento e alla sua voce. Durante la sua carriera incise, esclusivamente per la Columbia, numerosi dischi col sistema meccanico che a volte falsava la voce rendendola troppo cupa. Tra le sue registrazioni, oltre al già citato Rigoletto, si ricorda una Aida in venticinque dischi, incisa nel 1912, in cui i ruoli di Aida, Radames e Amneris sono cantati da artisti diversi, fatta eccezione per Amonasro che è sempre interpretato dal Formichi. Incise anche una Carmen in italiano nel 1919, oggi introvabile. Attualmente possiamo ascoltare la sua voce in una raccolta di arie d'opera degli anni 1917, 1920, 1924, 1927 in un L.P. edito dalla Lebendige Vergangenheit, Austria.

Il 6 giugno 1918 sposò a Roma Ersilia Grilli da cui ebbe un figlio, Enrico; ottenne dopo diversi anni lo scioglimento del matrimonio e sposò in seconde nozze a Chicago la norvegese Grace Holst Olsen nel gennaio del 1931.

Morì a Roma il 20 luglio 1949.

Fonti e Bibl.: Necr. in Il Tempo, 22 luglio 1949; cfr. inoltre la nota di L. Riemens nel retro del L. P. LV 229 edito da Lebendige Vergangenheit, Austria; Annuario dell'arte lirica italiana, Milano 1924-25, pp. 260 s.; L'Italia musicale (Roma), gennaio 1931, p. 29; Musica d'oggi, XVI (1934), pp. 144, 316; XVII (1935), p. 115; Rivista musicale italiana, XLI (1937), p. 262; V. Frajese, Dal Costanzi all'Opera, IV, Roma 1978, p. 121; E. Frassoni, Due secoli di lirica a Genova, III, Genova 1980, pp. 84, 114, 217; R. Celletti, Il teatro d'opera in disco 1950-1987, Milano 1988, p. 991; Il teatro S. Carlo. La cronologia 1737-1987, a cura di C. Marinelli Roscioni, II, Napoli 1988, pp. 468 s., 533, 549, 555, 562; The MacMillan Encyclopedia of music and musicians, London 1938, p. 601; Grove's Dictionary of music and musicians, London 1954, pp. 446 s.; H. Rosenthal - J. Warrack, The Concise Oxford Dictionary of opera, Oxford 1979, p. 175; The New Grove Dict. of opera, II, p. 257.

Vedi anche
Bergamo Comune della Lombardia (38,8 km2 con 115.645 ab. nel 2007), capoluogo di provincia. La città ha un nucleo più antico posto su un colle (366 m s.l.m.) e una parte moderna, ai piedi del colle, accresciuta in seguito all’espansione industriale e all’incremento demografico. Estesi quartieri residenziali ... Genova Comune della Liguria (238,8 km2 con 610.887 ab. nel 2008), capoluogo di provincia e della regione. Sorge nel punto più interno dell’arco litoraneo ligure a ridosso dell’Appennino, dove questo si deprime e si apre in una serie di agevoli valichi che collegano la costa con il retroterra padano. Genova ... Roma Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e di provincia (Comune di 1307,7 km2 con 2.718.768 ab. nel 2008). ● Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato già alla mente degli antichi, ma le soluzioni da essi offerte non reggono alla critica scientifica. ... Ettore Cozzani Cozzani ‹-zz-›, Ettore. - Scrittore italiano (La Spezia 1884 - Milano 1971). Fondò nel 1911 la rassegna d'arte e di letteratura L'Eroica, e più tardi l'omonima casa editrice; ha pubblicato numerosi volumi di narrativa (La siepe di smeraldo, 1920; Le sette lampade accese, 1921; Il regno perduto, 1928; ...
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Céṡare
Cesare Céṡare s. m. – 1. Titolo distintivo degli imperatori romani, derivato dal cognome del generale, triumviro e dittatore Gaio Giulio Cesare (100 o 102 - 44 a. C.). 2. Nell’Impero bizantino, in origine titolo dell’imperatore associato...
fòrmico
formico fòrmico agg. [dal fr. formique, der. del lat. form(ica) «formica1»] (pl. m. -ci). – In chimica organica, denominazione di composti derivati dal metano (detto in passato formene). In partic.: a. Acido f., acido di formula HCOOH,...
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