DOBICI, Cesare
Nacque a Viterbo l'11 dic. 1873 da Nazareno e Lucia Croce. Dopo i primi studi di pianoforte e composizione con A. Medori e successivamente con S. Meluzzi, entrò nel liceo musicale di S. Cecilia a Roma, dove ebbe a maestri E. Vitale e R. Renzi e dove si diplomò in composizione con C. De Sanctis nel 1899. La sua carriera prese avvio a Viterbo, dove gli fu affidata la direzione della cappella musicale del duomo, nonché l'insegnamento del canto corale nella scuola magistrale "G. Carducci". Inizialmente interessato al teatro musicale, compose l'opera in tre atti Cola di Rienzo (fibretto di P. Cossa), rimasta incompleta nell'orchestrazione e nel testo. Lavorò successivamente a un'altra opera, Carlotta Corday, che lasciò però appena abbozzata. Abbandonò allora il teatro lirico e si rivolse alla produzione sacra: qui si manifestò la sua vena più originale.
Uomo di schietta fede religiosa e di severa preparazione, si schierò subito con i fautori della riforma della musica sacra, come L. Perosi, O. Ravanello, L. Bottazzo, R. Casimiri, i quali sostenevano la necessità e l'urgenza di sostituire la sciatta e deteriore musica da teatro che dominava nelle chiese con una nuova musica, che si ricollegasse alle genuine fonti del canto gregoriano e della polifonia rinascimentale. La riforma era pertanto un ardito colpo di timone verso il passato, ma con spirito ed intendimenti artistici nuovi.
Nel 1910 P. De Santi, direttore della Scuola superiore di musica sacra, primo frutto del rinnovamento nato dal motu proprio, Inter pastoralis officii sollicitudinis, del 1903 con cui Pio X aveva accolto le proposte dei riformatori, lo chiamò a far parte del primo corpo docente insieme con I. Schuster, R. Baralli, E. Boezi, R. Casimiri, L. Refice, E. Dagnino ed altri. Gli furono affidati inizialmente i corsi di armonia superiore e metodica e successivamente anche quelli di contrappunto e fuga, nonché le esercitazioni di polifonia e direzione corale. Nel 1911 anche il liceo musicale di S. Cecilia gli affidò la cattedra di armonia, contrappunto e fuga. Dotato certamente di grandi capacità didattiche e allo stesso tempo di grande fantasia, sorretta da una preparazione seria, tecnicamente ineccepibile, fu un fecondo compositore di musica sacra e profana, in gran parte rimasta inedita; la sua produzione comprende melodie per canto e pianoforte, brani per organo, per pianoforte, fughe vocali e strumentali per archi e per fiati, romanze, madrigali, serenate, liriche.
Pur essendo legato alla grande tradizione classica italiana, fu attentissimo agli ultimi sviluppi della tecnica musicale, aggiornandosi con spirito di studioso alle correnti più avanzate della musica contemporanea. Sul suo tavolo da lavoro, infatti, alla sua morte si trovavano il Pelléas et Mélisande di C. Debussy ed opere di A. Schoenberg e di altri autori moderni. La sua attività didattica, che formò numerosi musicisti italiani e stranieri, fu particolarmente apprezzata e ottenne vari riconoscimenti ufficiali. Tra i suoi allievi più famosi si ricordano: N. Bonavolontà, R. Caggiano, L. Colacicchi, E. Piattelli, E. Porrino, A. Renzi, P. Scarpini, L. Bartocci, C. Celsi, F. Fasciotti, T. Gardella, F. Germani, F. Haberl (Regensburg), P. Jones (Melbourne), C. Meter (Chicago), A. Santini, S. Toduta (Bucarest), V. Tosatti, F. Vignanelli, A. e R. Volpi, L. Virgili.
Morì a Roma il 25 apr. 1944.
Gran parte delle composizioni inedite del D. sono conservate presso gli eredi o in archivi di istituti religiosi, per i quali furono espressamente composte su commissione, o presso biblioteche capitolari. Così il mottetto per baritono, coro e orchestra, datato 20 genn. 1918, Hic est Geminianus e quello per due tenori, basso e coro con accompagnamento di organo, datato 7 febbr. 1918, presso l'Archivio capitolare del duomo di Modena; Lauda spirituale del 19 giugno 1903, presso il seminario arcivescovile di Viterbo; Loquebar, introito per la festa di S. Rosa da Viterbo, presso quel santuario. Si ricordano inoltre sempre tra le composizioni inedite: Dimenticar ben mio, romanza per soprano o tenore con accompagnamento per pianoforte su testo di H. Heine (Roma 1897); Amuleto, romanza per voce solista su testo di G. Mazzoni (Roma, novembre 1904); Sei melodie liriche per soprano o tenore con accompagnamento di pianoforte su testo di H. Heine: Come un fior, 0 bella pescatrice, Tuo fior di mattina, Amo un fior, Vorrei baciar, Una solinga lacrima. Varie composizioni sacre, tra cui inni, messe, salmi, litanie, sequenze, mottetti, offertori, Te Deum, cantici sia in latino che in italiano, sono conservate (a stampa) nella Bibl. ap. Vaticana in Raccolta generale musica. Edizioni teoriche e musicali: Trenta lezioni da svolgere a quattro voci per gli esercizi pratici del basso tematico (aggiunte al trattato di C. De Sanctis), Milano 1933; Lezioni di armonia superiore, ibid. 1933; Partimenti per lo studio del contrappunto imitato e fugato, 2 Volumi, ibid. 1934 (con appendice ai bassi imitati e fugati di P. Raimondi); Trattato della fuga, ibid. 1934.
Ricordiamo inoltre tre melodie per canto e pianoforte: Lasciami in pace su testo di I. Well, Quando cadran lefoglie su testo di L. Stecchetti, Te lo voglio dire su testo di E. Panzacchi (Milano 1900); O salutaris hostia a tre voci dispari ed organo (Roma 1900); Tota pulchra a dodici voci in tre cori con accompagnamento di tre organi dedicata a Leone XIII per il 50° della proclamazione del dogma dell'Assunta (ibid. 1902); Messa pro defunctis a 4 voci dispari ed organo con Dies irae a 8 voci a doppio coro (ibid. 1907), eseguita al Pantheon di Roma il 14 marzo 1907 sotto la direzione dell'autore in commemorazione di re Umberto I e premiata con medaglia d'oro dal ministro dell'Interno; Oremus pro Pontifice per coro a voci virili ed organo (Catania 1940); Messa in onore del beato Giacomo da Viterbo per due voci ineguali ed organo (ibid. 1913); Missa solemnis in D, Virgini Deiparae Lauretanae per 4 voci dispari con accompagnamento d'organo (Boston 1914); Inno eucaristico (su testo di G. Salvadori) per il I congresso interdiocesano del Lazio superiore (Viterbo 1924); Vergine Madre (preghiera dantesca) a due voci uguali con accompagnamento di pianoforte (Bergamo 1925); Arioso per organo in mi maggiore (ibid. 1932); Cantabile per organo (ibid. 1932); Andante per organo in do maggiore (ibid. 1932); Berceuse per pianoforte in re minore e re maggiore (Roma s.d.); Canzone per pianoforte (ibid. s.d.); Messa solenne a 4 voci per il centenario di s. Agostino (1933); Messa salesiana, per la canonizzazione di don Bosco (Bergamo 1934); Ave Maria all'unisono per voce di popolo offerta alla Madonna del Grappa (Roma 1934); Benedictus, per baritono solo con accompagnamento d'organo (ibid. 1934); Pange lingua, per coro di popolo con accompagnamento d'organo (Bergamo 1934); Missa cum iubilo (ibid. 1935); Pange lingua per tre voci virili con accompagnamento d'organo (Roma 1935); Allegro per organo (Bergamo 1935); Improvviso in forma di scherzo (Roma 1935); Dixit Dominus, salino modulato per coro a due voci uguali con accompagnamento d'organo (Bergamo 1935); La prece degli umili, canto all'unisono per fanciulli con accompagnamento di pianoforte (ibid. 1936); O Thoma, inno a s. Tommaso a quattro voci virili (Catania 1936); Salve Regina ad una voce ed organo (ibid. 1936); Commovisti Domine, offertorio per soprano, tenore e basso con accompagnamento d'organo (Catania 1938); Saepe dum Christi, mottetto sacro per due voci pari con organo (ibid. 1938); Cantantibus organis, mottetto per soprano o tenore con accompagnamento d'organo (ibid. 1939); O sacrum convivium, mottetto sacro per soli e coro a due voci con organo (Bergamo 1940); Omnis gloria, introito per due voci pari con organo (Catania 1940); Ego dilecto meo, graduale a due voci pari con accompagnamento d'organo (ibid. 1940).
Fonti e Bibl.: Notizie ined. in Roma, Arch. della segreteria del Pontificio Istituto di musica sacra e posizione di docente nell'Archivio del Conservatorio di musica di S. Cecilia; Roma, Bibl. d. Pontificio Istituto di musica sacra, Archivio tesi, n. 246: V. Cocozzella, C. D., tesi di magistero in canto gregoriano, a. a. 1975-76; Ibid., Fondo Dobici; La figura artistica del M. D., in L'Osservatore romano, 25 maggio 1944; La musica sacra di C. D., in Il Quotidiano, 26 apr. 1964; In memoria di C. D., in L'Osservatore romano, 25-26 nov. 1944; S. Visma, Un protagonista della riforma della musica sacra: il viterbese C. D. (1873-1944), in Lunario, XV, Musica e musicisti nel Lazio, a cura di R. Lefevre - A. Morelli, Roma 1986, pp. 627-46; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 452; H. Anglès-J. Peña, Diccionario della música Labor, I, Barcelona 1954, p. 740; H. Riemanans, Musik-Lexikon, pp. 410 s.; Encicl. della musica Rizzoli-Ricordi, II, p. 312; La Musica. Diz., I, p. 540.