COSTA, Cesare
Nacque a Pievepelago (prov. di Modena) nell'agosto 1801 (il 2, secondo Vaccà, necrol., il 20, secondo Ceretti, 1901) da Giovanni e da Stuarda Ferrari. Compiuti gli studi ginnasiali a Mirandola sotto la guida di G. Paltrinieri, che curò la sua prima educazione al disegno, s'iscrisse all'università di Modena, dove seguì i corsi di filosofia e matematica tenuti da P. Ruffini, G. Tramontini e G. B. Amici, e si laureò in ingegneria l'8 giugno 1822 riportando il "voto di acclamazione". Dopo la laurea svolse un breve tirocinio professionale presso l'Ispettoria generale d'acque e strade e prese parte ai lavori di installazione del Circolo meridiano di Reichenbach nell'osservatorio astronomico di Modena.
Nel 1826 ebbe l'incarico di professore di algebra, geometria e fisica nelle scuole di Carpi e nel 1828 fu chiamato dall'università di Modena, che lo distaccò alla reale scuola dei cadetti matematici pionieri, fondata nel 1825 per volere di Francesco IV, come docente di matematica pura ed applicata. Durante il governo ducale il C. ottenne, oltre all'insegnamento, altri incarichi pubblici come membro della commissione di ornato e di quella dei pesi e delle misure per lo Stato estense. In seguito alla soppressione della scuola dei cadetti fu richiamato, nel 1848, dall'università che gli conferì la cattedra di meccanica razionale da lui tenuta fino al 1866, anno in cui si ritirò volontariamente in pensione. Nel 1864 fu nominato preside della facoltà di scienze fisiche, matematiche e naturali.
Della sua attività scientifica recano testimonianza numerosi studi, presentati come relazioni all'Accademia di scienze, lettere e arti di Modena, che trattano di diverse materie, dall'architettura all'archeologia, dalla costruzione di fornaci di laterizio e di pozzi artesiani all'idraulica: Giudizio accademico sopra una macchina inventata dal conte Stefano Sanvitali per tagliare legno in sottilissimi fogli (1841); Ragguaglio delle fornaci laterizie a riverbero, con notevole risparmio di combustibile, eseguite dal conte Claudio Bentivoglio in Collegara (1841); Rapporto accademico intorno ad altre perfezionate fornaci laterizie del sig. Luigi Corbelli di Reggio (1843); Sulla costruzione dei bacini di carenaggio (1853); Comunicazione sul nuovo Foro Boario di Reggio (1853); Progetto di fornaci di laterizio con risparmio di combustibile (1854); Rapporto accademico sul sistema di fornaci del sig. Giovanni Sacchelli (1855); Scavi in Modena nella casa Cornia in via Luchina (1859); Notizie sui pozzi modenesi (1861); Cave di serpentini nella montagna modenese (1863); Ortografia e iconografia dei sepolcri romani scoperti nel 1858 e 1862 nella casa Poppi, contrada Posta Vecchia (1865); Nuova tromba per alzare l'acqua nei Piani delle case (1868).
L'esperienza del C. nel campo dell'ingegneria gli valse numerosi incarichi, prevalentemente costituiti da perizie, da costruzioni di carattere industriale (la fabbrica Molinari a Cividale) e da lavori di consolidamento e ristrutturazione di vecchie architetture, come il restauro della chiesa del Gesù (1866) a Modena e il riattamento del seicentesco oratorio di Modino a Pievepelago. Il primo suo importante impegno progettuale fu il palazzo del governo, poi sede della prefettura, di Modena (1844), improntato ad un neoclassicismo eclettico, dove prevale la componente neorinascimentale. Ma fu soprattutto nel teatro Comunale di Reggio Emilia, costruito tra il 1852 e il 1857, che il C. ebbe occasione di dimostrare, al di là del riconosciuto magistero tecnico, una notevole intelligenza urbanistica ed una sicura padronanza di quel linguaggio architettonico neocinquecentista, di matrice vignolesca, che durante la Restaurazione si era imposto nei centri dell'Emilia Romagna.
Incaricato del progetto nel 1851, il C. riuscì ad imporre l'ubicazione del nuovo teatro nell'area della demolita cittadella, che delimitava un lato della piazza d'Armi, secondo una felice scelta urbanistica che assegnava all'intervento architettonico il compito di prefigurare un assetto definitivo per questo spazio cittadino. L'enfatizzata orizzontalità del prospetto principale, caratterizzato dal lungo porticato che risvolta agli angoli sviluppandosi per un tratto dei fronti laterali, risolve il problema di configurare un adeguato fondale al cannocchiale prospettico della piazza di forma trapezoidale. Le implicazioni scenografiche del tema sono tuttavia svolte senza concessioni alla retorica. L'accantonamento della consuetudine dell'architettura teatrale di attribuire alla zona d'ingresso il ruolo di centro focale della visione, il coronamento rettilineo costituito da una balaustra con statue, la reiterazione degli stessi motivi architettonici, la scansione secondo un ritmo uniforme della facciata concorrono a ribadire il significato eminentemente urbanistico dell'edificio che tende a proporsi come quinta della piazza, come elemento generatore della rinnovata morfologia di questo ambiente urbano che alcuni progetti del tempo avrebbero voluto interamente porticato, more romano.
Durante i lavori di costruzione del teatro di Reggio (la cui direzione fu prevalentemente affidata all'ingegnere A. Tegani), il C. fu anche impegnato, dal 1854 al 1858, nella progettazione del cimitero di S. Cataldo a Modena, dove il tema della morte è interpretato nelle forme di una severa architettura dorica. Altre sue opere sono la facciata di casa Tioli (1835), il palazzo Fontanelli e la chiesa parrocchiale (1868-71) a Pievepelago, i palazzi Bonacini, Guidelli, Pignatti e Gilly a Modena, la chiesa di Castelnuovo Rangone, la casa Pio a Camurana, Pa azzo Vecchio a Imola, il progetto per la barriera di porta Mantova a Modena, dove il C. riconferma la propria adesione a quella tradizione neocinquecentista d'ispirazione vignolesca, fondata su un'estrema economia di mezzi costruttivi ed espressivi, che nell'ambiente modenese era stata inaugurata da G. M. Soli e proseguita da suo figlio Teobaldo, da S. Cavani, da G. Lotti e da F. Vandelli.
Il C. morì a Modena il 9 genn. 1876.
Altri scritti del C.: Reggio Emilia, Bibl. municip., Mss. Reggiani C. 146: Pianta dimostrativa della cittadella di Reggio e progetto di sistemazione del suo piano nel contorno del nuovo Teatro Comunale, e del piano di Piazza d'Armi: Modena, 27nov. 1853;Ibid., ibid., E 63: Descrizione della fabbrica del nuovo Teatro dell'Ill.ma Comunità di Reggio (con A. Tegani).
Fonti e Bibl.: necrol., in Opuscoli religiosi, letter. e mor., s. 3, XIV (1876), pp. 180-90 (L. Vaccà); L. Forni, De' principali edifizi in Modenasotto il regno di Francesco IV, Modena 1846, pp. 14 ss.; P. Ottavi, Per l'aprimento del NuovoTeatro di Reggio, Reggio Emilia 1857; Al chiarissimo Prof. C. C. che mirabilmente architettòil Teatro Comunale di Reggio i concittadini, Modena 1858; F. Manfredini, Delle arti del disegnoe degli artisti nella provincia di Modena dall'a. 1777 al 1862, Modena 1862, p. 15; P., Il teatrodi Reggio, in L'Illustr. univers., 10genn. 1875, p. 103; La Fenice. Strenna mirandolese per l'anno 1877, Mirandola 1877, pp. 63-72; L. Salimbeni, Relaz. del segretario generale sugli Atti del 1875-1876 della R. Acc. di sc., lett. e arti in Modena, XVII, Modena 1876, pp. 13-16; F. Ceretti, Biogr. mirandolesi, I, Mirandola 1901, pp. 198-202; C. Scipione, Modena nelle lettere, nelle artie nelle scienze, Grottaferrata 1911, pp. 173 s.; G. Canevazzi, La Scuola militare di Modena, II, Modena 1920, pp. 43 s.; A. Gimorri, Scrittiscelti di don G. Gimorri…, Modena 1921, passim; M. Bertolani del Rio, L'architetto C. C. daPievepelago, in Rass. frignanese, II (1957), 1, pp. 57-60; G. Cavazzati, I duecentosettantacinqueanni dell'Acc. di scienze, lettere e arti di Modena, Modena 1958, pp. 142 s.; U. Bellocchi, Il teatromunicipale di Reggio, Reggio Emilia 1962; R. Manniroli, Il teatro municipale di Reggio Emilia, Reggio Emilia 1964; Modena. Vicende e protagonisti, a cura di G. Bertuzzi, III, Bologna 1971, pp. 260 s.; G. Degani-A. M. Parmeggiani, Il teatro municipale di Reggio Emilia, Reggio Emilia 1972; G. Allegri-P. Domenichini-I. Sacchetti, La fabbrica del teatro, Reggio Emilia 1973; A. Galli, Pievepelago. Carrellata storica, Modena 1974, pp. 103, 109-17, 123; Gli spazi teatralia Reggio Emilia, a cura di G. Allegri-P. Domenichini-I. Sacchetti, Reggio Emilia 1974, adIndicem;E. Godoli, Architettura e città, in Storiadell'Emilia Romagna, III, Imola 1980, pp. 1164 s., 1198.