Architetto, pittore e scrittore d'arte (Prospiano, Olgiate Olona, 1483 - Milano 1543). Formatosi a Milano nell'ambito bramantesco, ebbe modo anche di conoscere Leonardo; lavorò come pittore presso varie corti dell'Italia settentrionale (Parma, S. Giovanni Evangelista, decorazione della sagrestia, 1508; Piacenza, S. Eufemia, Madonna col Bambino e santi, 1512). Architetto degli Sforza (e anche di Carlo V), progettò a Milano l'atrio (1513) e la facciata di S. Maria presso S. Celso e la tenaglia difensiva nel castello di Porta Gioia (1527). Il suo nome è soprattutto legato alla prima traduzione italiana del testo di Vitruvio, corredata con notevoli illustrazioni e un ricco commento: l'opera, iniziata nel 1513 e pubblicata nel 1521, è caratterizzata da scrupolo filologico, erudite citazioni di altri testi antichi e continui riferimenti all'architettura lombarda e in particolare bramantesca quale conferma interpretativa del testo antico.