PELLI, Cesar
Architetto statunitense di origine argentina, nato a Tucumán il 12 ottobre 1926, emigrato negli Stati Uniti nel 1952 e ivi naturalizzato nel 1964. Si è formato presso l'università di Tucumán (1944-49) e presso quella dell'Illinois (Urbana-Champaign, 1952-54). La collaborazione decennale con lo studio diretto da E. Saarinen (Eero Saarinen Associates, Bloomfield Hills, Michigan e Hamden, Connecticut, 1954-64) ha contribuito alla sua formazione professionale rendendolo la figura più nota tra quelle emerse dallo studio dell'architetto di origine finlandese. Trasferitosi a Los Angeles nel 1964, è stato director of design dello studio Daniel, Mann, Johnson and Mendenhall (1964-68), mentre dal 1968 al 1977 ha svolto lo stesso incarico per lo studio Gruen Associates della stessa città. Nel 1977 è diventato decano della School of Architecture della Yale University di New Haven, città in cui ha anche avviato il suo attivo studio professionale.
Associato anche agli architetti cosiddetti ''minimalisti'', P. realizza architetture che si distinguono per l'attenzione ai dettagli e per il sapiente uso del vetro, quasi come un involucro esterno degli edifici. La rinuncia ad aspetti formali fortemente connotati completa la sua iniziale ricerca del ''non-monumentale'' (ne è un significativo esempio l'Ambasciata degli Stati Uniti a Tokyo del 1972). Uno dei suoi più noti edifici, il Pacific Design Center di Los Angeles realizzato nel 1971, s'impone invece all'attenzione, oltre che per la dimensione, anche per l'uso del colore azzurro del vetro e per la capacità di evocare la tradizione dei grandi complessi espositivi in ferro e vetro del 19° secolo.
Tra le sue molte realizzazioni, il Rainbow Center Mall and Winter Garden sulle cascate del Niagara (1975), la galleria e la torre residenziale per l'ampliamento del Museum of Modern Art di New York (1977-84), il Clinic Building per la Cleveland Clinic Foundation (Ohio, 1980-85), il World Financial Center (Battery Park City, New York, 1981-87), la Robert Herring Hall della Graduate School of Business Administration (Rice University, Houston, 1982-84) o l'imponente Canary Warf Tower per i London Docklands (1991), tendono a dare forma − anche attraverso l'uso dei mattoni e del granito associati all'impiego ricorrente del vetro − alla sua ambizione teorica sempre attenta alla durabilità, nel tempo, dell'architettura. Una resistenza alla ''morte'', alla deperibilità degli edifici, sottolineata da una sua affermazione che ricorda l'analoga "differenza tra una pietra e un fiore". Vedi tav. f.t.
Bibl.: S. Moholy-Nagy, Cesar Pelli: public architect, in Architectural Forum, marzo 1970; J. Pastier, Monographs on contemporary architecture: Cesar Pelli, New York 1980; American architecture now, a cura di B. Diamonstein, ivi 1980; K. Frampton, GA 59: Cesar Pelli/Gruen Associates, a cura di Y. Futagawa, Tokyo 1981; Cesar Pelli e la concretezza dell'architettura, in L'architettura, 330 (aprile 1983), p. 250; Herring Hall, in Domus, 662 (giugno 1985), pp. 20-21; C. Pelli, G. Macrae-Gibson, Recent works of Cesar Pelli, in A&U, 233 (febbraio 1991), 2, pp. 59-148; Return of the tower, in Architect's Journal, 26 (giugno 1991), p. 6.