CESALPINIACEE o Cesalpiniee
Gruppo di piante, che per alcuni autori si deve ritenere come famiglia distinta, indipendente, ma per la maggior parte viene considerato come sottofamiglia delle Leguminose. Comprende alberi o frutici, assai raramente erbe, qualche volta volubili e allora con fusto spiralmente appiattito. Hanno foglie per solito composte, pennate o bipennate. I loro fiori variano molto di grandezza e di forma, sovente grandi, brillantemente colorati, ermafroditi o molto di rado poligami o dioici, riuniti in racemi ascellari, laterali, o in pannocchie terminali: sono ordinariamente actinomorfi, ma in diversi generi zigomorfi, pentameri, con petali inseriti sul calice, embricati, di cui il superiore si presenta più o meno interno: stami dieci o meno per aborto, rarissimamente in numero maggiore, per solito liberi: pistillo unico. Il frutto è un legume deiscente o indeiscente, talora alato, internamente polposo, con semi sovente muniti di arillo, ad embrione spessissimo diritto. Questi caratteri nel loro assieme definiscono molto bene le Cesalpiniee, ma nessuno è costante in modo assoluto.
Molte Cesalpiniee a fiori regolari si confondono con analoghi tipi di Mimosee, né si può stabilire fra essi una separazione ben sicura. Il carattere del petalo superiore interno nelle Cesalpiniee ed esterno nelle Papilionacee è più apparente che reale; infatti in diverse Cesalpiniee (es. Tamarindus) il petalo superiore è esterno. Anche il carattere dell'embrione diritto e curvo non ha valore, perché variabile. Il numero poi degli stami, normalmente dieci, si riduce a meno, qualche volta uno solo nelle Cesalpiniee zigomorfe, appunto per un migliore funzionamento dell'apparecchio staurogamico, mentre aumenta in alcune Cesalpiniee e specialmente in quei tipi di Mimosee in cui la funzione vessillare è passata agli stami stessi, con corrispondente riduzione dei petali. Attualmente gli autori ascrivono alle Cesalpiniee più di mille specie, distribuite in circa cento generi e in dieci tribù. Queste ultime, pure male definite, sono: Dimorfandree Cinometree, Amerstiee, Bauhiniee, Cassiee, Krameriee, Eucesalpiniee, Sclerobiee, Swarziee. Le Cadiee furono in precedenza ascritte alle Papilionacee vere: le Swarziee furono in precedenza ascritte alle Mimosee; le Krameriee, già ascritte alle Poligalacee, furono dappoi assunte come tipo di una nuova famiglia separata. Da ultimo alle Cesalpiniee furono pure associate, come una tribù distinta, le Anfimantee. Queste divergenze di vedute presso gli autori confermano la poca omogeneità del gruppo delle Cesalpiniee. Il genere Cercis poi, ascritto pure alle Cesalpiniee per il petalo superiore interno, più a ragione si dovrebbe includere nelle Papilionacee. Sono state segnalate parecchie filliti del Terziario, che sembrano doversi riferire alle Cesalpiniee, ma trattandosi, per massima parte, di semplici foglioline, resta molto incerta la loro posizione sistematica. Attualmente le Cesalpiniee sono tutte tropicali o subtropicali, se si eccettuano i generi Gleditschia, Ceratonia e Cercis che arrivano fino alla regione mediterranea, e il genere Gymnoclados dell'America Settentrionale. Di Cesalpiniee utili si hanno le senne (v. cassia; senna); da diverse specie di Copaifera e dalla Hymenaea verrucosa o courbaril si ricava la resina di copale (v.), da altre specie di Copaifera si ottiene il balsamo copaive (v.); il legno di Campeggio, che contiene ematossillina, è fornito dall'Haematoxylon campechianum. Le Caesalpinia coriaria e tinctoria hanno frutti ricchi di tannino. Quelli di Tamarindus indica (v. tamarindo) e di Cassia fistula dell'America Meridionale sono usati in medicina.