CERVERÍ de Girona
Trovatore catalano della seconda metà del sec. XIII. Di lui abbiamo scarse notizie; dalle sue poesie si può dedurre che fu giullare nella sua gioventù, che godette la protezione di Giacomo il Conquistatore che lo fece signore di Santa Seglina, e di Pietro II che accompagnò nel 1269 in Castiglia: ivi dovette conoscere il re Savio. A Piet10 e alla casa dei visconti di Cardona dedicò varie poesie, ed ebbe relazioni con alcuni signori del Mezzodì della Francia. La sua produzione risente della decadenza, che allora attraversava la letteratura provenzale. Eppure essa è interessante perché ritrae la sua epoca, specie la vita della corte catalana. Usa ogni sorta di generi, specie il didattico e il morale, e di rime e combinazioni metriche. Tra le sue poesie, le più fresche e armoniose sono quelle che imitano la poesia popolare, accogliendo nel loro linguaggio molti catalanismi: per cui egli fu chiamato "il più catalano dei trovatori". La sua produzione si conserva in canzonieri provenzali e catalani, specie nel Canzoniere Gil che contiene 104 poesie, in gran parte inedite.
Bibl.: M. Milá y Fontanals, De los trovadores en España, Barcellona 1889, pp. 382-412; Max Kleinert, Vier bisher ungedruckte Pastorellen des Troubadours Serveri von Gerona, Halle 1890; G. Llabrés, Estudi històrich literari sobre 'l Cançoner dels comtes d'Urgell, Barcellona 1907; J. Massó Torrents, Dos plants inèdits d'En Cerverí de Girona, in Estudis Universitaris Catalans, III (1910), pp. 253-259. Cfr. A. Jeanroy, Un "planh" de Serverí de Girona (1276), in Annales du Midi, XXIV (1912), pp. 49-53; G. Bertoni, Correzioni al testo di un pianto di Cerverí de Girona, in Revue des langues romanes, LVI (1913), pp. 9-10; J. Massó Torrents, Bibliografia dels antics poetes catalans, Barcellona 1914; L. Nicolau d'Olwer, Cerverí de Girona, in Revista de Catalunya, VI (1927), pp. 122-131.