CERUTI, Giacomo, detto il Pitocchetto
Pittore, operoso nel sec. XVII, figlio, forse, di quel Fabio, scolaro dell'Agricola che lavorò nel Milanese e che morì nel 1761. Dai documenti non risulta con certezza se Giacomo C. fosse bresciano o milanese. Sappiamo che egli fu a Gandino nel 1734 e a Padova nel 1737-40. Del suo periodo bergamasco rimangono nella chiesa di Gandino due grandi quadri con la Nascita e la Morte della Vergine, manierati e macchinosi, riscattati dalle opere ben più significative dell'attività padovana del pittore, tra le quali citiamo il Battesimo di S. Giustino nella chiesa del Santo, abilmente composto, ma dal colorito ancora alquanto aspro, la pala nella chiesa della beata Elena Enselmini o delle Francescane, quella sull'altar maggiore della chiesa di S. Rosa, e, soprattutto, la serie di mezze figure al naturale nella chiesa di S. Lucia, dipinte in chiaroscuro grigiastro su fondo dorato, rappresentanti i quattro padri della Chiesa, i quattro santi protettori della città e gli evangelisti (ad eccezione del S. Luca eseguito da G. B. Tiepolo). In queste figure, d'impronta fortemente piazzettesca, la pennellata del C. si fa più sciolta e fluida; e nella pala sull'altar maggiore della stessa chiesa il colore vieppiù si accende e si riscalda al contatto della pittura veneta. Ma le opere migliori, e più note, del C., che testimoniano la sua appartenenza alla tradizione pittorica essenzialmente lombarda sono, più che i suoi numerosi ritratti, specialmente le scene di genere raffiguranti mendicanti, guerci, storpi, monelli, nani, vecchi; un'umanità oppressa dalla miseria, osservata con realismo sobrio e franco, con un senso di compassione velata di pessimismo sommesso. In questi quadri, dipinti durante il soggiorno bresciano del pittore e di cui la maggior parte si conserva a Brescia e nei dintorni della città. specie in collezioni private, prevalgono i toni bassi e smorzati stesi sulla tela con una pennellata asciutta e liscia.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VI, Lipsia 1912 (con bibliografia); R. Longhi, in Vita artistica, 1927, p. 167, nota 62; G. Delogu, Appunti su Iacopo Ceruti, pittore bresciano detto il "Pitocchetto", in L'Arte XXXIV (1931), pp. 312-331 (ristampato in Pittori minori liguri lombardi piemontesi del Seicento e del Settecento, Venezia 1931, pp. 195-207); E. Calabi, Notizie su Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, in Rivista d'arte, XVII (1935), pp. 210-213; id., La pittura a Brescia nel Seicento e Settecento, Brescia 1935, pp. 25-29; G. Fiocco, Giacomo Ceruti a Padova, in Bollettino d'arte, XXIX (1935-1936), pp. 139-155, R. Pallucchini, ibid., pp. 546-547.