CERRO (lat. scient. Quercus cerris L.; fr. chêne chevelu, chêne de Bourgogne; sp. rebollo, marojo; ted. Zerr- e Zirreiche; ingl. Turkey oak)
Albero della famiglia Fagacee alto 20-30 m., dal tronco diritto, più slanciato di quello della farnia e della rovere, con la chioma più aperta e più appuntita in alto e con la corteccia screpolata di colore bruno-nerastro. Le foglie sono caduche, alterne, oblunghe, sinuato-lobate o lobulato-pennatifide con lobi numerosi, rotondati, membranacee, con stipole lineari setacee persistenti per lungo tempo. I fiori sono monoici: i maschili disposti ad amento, i femminili sessili, riuniti da uno a tre all'ascella delle foglie superiori dei ramoscelli. Il frutto è una ghianda allungata troncata, portata da una cupola fornita di squame libere, lineari, sottili, lesiniformi, patenti o reflesse. Fiorisce in marzo o aprile e la ghianda matura nel settembre od ottobre del secondo anno.
L'area distributiva del cerro occupa l'Europa meridionale, la regione danubiana e l'Asia Minore formando boschi puri, ma più spesso è consociata con altre querce, frassino, carpinella, ecc.; in Italia si trova nella penisola e nelle isole dal mare alla zona submontana; non manca sulle pendici alpine più esteriori addentrandosi qua e là nelle vallate, ma si arresta prima della rovere e del castagno. In alcuni distretti montuosi: della Sicilia il cerro tende a formare e a caratterizzare una zona immediatamente superiore alle querce da sughero e si spinge sino a 1200 m., ma poiché si abbassa anche nella zona delle querce sempreverdi, così forma con queste e specialmente con la sughera numerosi ibridi.
Il legname duro e resistente del cerro è soprattutto apprezzato come combustibile. La corteccia e le cupole ricche di tannino servono per conciare le pelli. Le ghiande sono un buon alimento per i maiali.