CERNO (κέρνος, κέρχνος)
Vaso usato nell'antichità greca nelle cerimonie religiose, specialmente del culto eleusinio. Era un vaso di terra descritto da Ateneo (XI, p. 476-f e 478-c), intorno al quale erano disposti altri vasi minori detti cotilischi, destinati a contenere i prodotti del suolo, e animali domestici, consacrati alla divinità.
Negli scavi di Eleusi e dell'acropoli di Atene furono rinvenuti numerosi vasi che hanno la forma d'un cratere sostenuto da un piede e recante all'intorno una corona di vasetti (v. fig.). Alcuni portano un coperchio bucherellato, sì che è sorta la questione se il cerno fosse in pari tempo un bruciaprofumi o uno scaldavivande, ma la cosa non sembra possibile perché sappiamo dal passo di Ateneo e da una tavoletta votiva trovata a Eleusi (Atene, Museo nazionale), che il cerno era portato sulla testa in una cerimonia speciale, probabilmente notturna, detta appunto cernoforia. Non è invece impossibile che esso servisse talvolta da lampadario. Oggi per estensione gli archeologi chiamano cerni tutti i vasi saldati fra di loro in gruppi, che si trovano nell'Egeo a partire dall'età minoica, oltre che a Cartagine e a Cipro.
Bibl.: Philios, in 'Αρχαιολογικὴ 'Εϕημ., Atene 1885, p. 171 seg.; Rubensohn, in Athen. Mitth., XXIII (1898), p. 271 segg.; Daremberg e Saglio, Dictionn. des antiq. grecques et romaines, III, Parigi 1900; R. Pringsheim, Archaeologische Beiträge zur Geschichte der eleusinischen Kults, Monaco 1905; R. Leonhard, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XI, col. 316 segg.