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CEREBROPLEGIA

di Piero Brusa - Enciclopedia Italiana (1931)
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CEREBROPLEGIA (dal lat. cerebrum "cervello" e dal gr. πλήσσω "batto, colpisco"; fr. paraléie cérébrale; sp. eerebroplejía; ted. Zerebrallähmung; ingl. cerebral palsy)

Piero Brusa

Con tale denominazione s'indicano, in senso generico, forme morbose cerebrali esiti di malattie diverse, riunite da caratteri clinici comuni: disturbi motori, per lo più di tipo spastico, e turbe psichiche; per quanto in grado molto vario. Anche le cause sono assai varie: prenatali, di natura tossica (alcoolismo, saturnismo, ecc.), o infettiva (sifilide), o diversa (consanguineità dei genitori, eredità neuropatica, traumi in gravidanza); oppure natali (parto prematuro o distocico, asfissia del neonato, ecc.), e infine postnatali (tossinfezioni acute e croniche, traumi del capo, ecc.).

Alle tossinfezioni si devono processi degenerativi, flogistici, emorragici con esito in atrofia, in microcefalia, in porencefalia, fommazioni cistiche. Nel parto prematuro l'ossificazione del cranio è insufficiente e l'encefalo, che non ha acquistato i suoi caratteri definitivi, può essere leso da traumi, anche lievi, specialmente in seguito a emorragie. V'è anche chi sostiene che la rigidità spasmodica dei prematuri sia dovuta al ritardo di sviluppo delle vie piramidali. L'asfissia del neonato porta a stasi venosa e favorisce la rottura delle vene situate sulla faccia esterna degli emisferi cerebrali, distruggendo il tessuto nervoso sottostante. Le lesioni anatomopatologiche sono varie e complesse, specialmente a carico dell'encefalo, con lesioni secondarie del midollo spinale (malformazioni a carico del cranio, meningite, meningoencefalite cronica, spesso sifilitica; sclerosi cerebrale atrofica o tuberosa ipertrofica; idrocefalia interna cronica; esiti di processi emorragici; formazioni cistiche; microcefalia; più raramente ipertrofia cerebrale).

I disturbi motori consistono in paresi e paralisi spastiche in forma di emiplegie, diplegie e paraplegie, eccezionalmente di monoplegie. Per lo più la rigidità spastica colpisce in grado minore gli arti superiori che gl'inferiori. Esiste spesso strabismo: la deglutizione può essere impacciata. Si notano di frequente movimenti atetosici oppure a tipo coreico. Le convulsioni e il coma si riscontrano nello stadio iniziale e possono ripetersi per tutta la vita col quadro dell'epilessia. Si possono notare disturbi trofici, specialmente dedi arti, non solo dei muscoli, ma anche di tutti i tessuti. I disturbi sensitivi sono meno frequenti e importanti; il senso stereognostico per lo più è alterato in modo notevole. Fra i disturbi sensoriali, si può avere emianopsia e anisocoria. La parola è inceppata. L'intelligenza è sempre compromessa e talora si può avere un'imbecillità pronunciata, fino al vero idiotismo.

Il morbo, o sindrome del Little, è una paraplegia spasmodica senza gravi fenomeni paralitici, che si osserva nei nati prematuri, per lo più non complicata da convulsioni e da gravi disturbi della intelligenza, e suscettibile di progressivo miglioramento.

L'eugenica potrà provvedere alla profilassi di alcune di queste forme con l'impedire il matrimonio ai sifilitici, alle donne gravemente viziate di bacino, ai consanguinei; con l'igiene della gravidanza e l'assistenza razionale al parto. La terapia medicamentosa giova nelle forme sifilitiche ed epilettiche. Contratture e deformità sono corrette da accorgimenti ortopedici. Da alcuni è stato riconosciuto valore terapeutico all'educazione psico-motrice scoperta da Séguin e perfezionata da Bourneville, la quale però presuppone la presenza della volontà. La pedagogia può essere utile nella cura dei disturhi psichici.

Tag
  • EMISFERI CEREBRALI
  • MIDOLLO SPINALE
  • TESSUTO NERVOSO
  • VIE PIRAMIDALI
  • MICROCEFALIA
Vocabolario
cerebroplegìa
cerebroplegia cerebroplegìa s. f. [comp. di cerebro- e -plegia]. – In medicina, apoplessia cerebrale.
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