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CERDONE

di Luisa Banti - Enciclopedia Italiana (1931)
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CERDONE (Cerdo)

Luisa Banti

Uno dei migliori tra i lavoranti della fabbrica aretina di M. Perennio (v.); fiorì nella seconda metà del sec. I a. C. Fra i vasi firmati da lui sono interessanti una matrice (a New York, nella Loeb Collection) che rappresenta la nascita di Dioniso, con gruppi di satiri e menadi, separati da colonne, in atteggiamenti comuni nei rilievi ellenistici, e una matrice frammentaria con Eracle, appoggiato alla clava, tra le Muse ammantate (nel Museo d'Arezzo). Questi motivi dovettero essere consueti alla fabbrica di Perennio, perché ritornano su numerosi frammenti firmati da C. (cfr. Not. Scavi, 1884, p. 370) e anche sopra matrici e vasi di altri schiavi di Perennio. Numerosi frammenti di vasi, recanti la firma di C., furono rinvenuti ad Arezzo nel 1883, durante gli scavi presso la chiesa di S. Maria in Gradi (Not. Scavi, 1884, p. 369 sgg.) e si trovano nel museo di quella città.

Bibl.: Corp. Inscr. Lat., XI, n. 6700, 437; Additamenta al n. 6700, 437; G. H. Chase, The Loeb Collection of Arretine Pottery, New York 1908, pp. 39-44, 55-58 e tavv. I, III; Not. scavi, 1884, p. 369 e segg. e tav. VIII; K. Haehnle, Arretinische Reliefkeramik, Diss., Tubinga, 1915, p. 11, 31 e segg. Per dei frammenti che rappresentano scheletri in varie movenze: E. Caetani-Lovatelli, in Memorie Acc. Lincei, V, 1895, col. 14 segg. e figure 5 e 8.

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