centro storico
céntro stòrico locuz. sost. m. – Nucleo originale di una città, datato almeno di un secolo. Il concetto di c.s.. nasce all’inizio dell’Ottocento, in piena rivoluzione industriale quando, in opposizione al concetto di città moderna, il tessuto urbano della città storica si scontrava con le nuove esigenze organizzative dettate dalla crescita urbana. Sebbene si sia cercato di dare alla definizione un valore assoluto, ben presto ci si è resi conto dell’impossibilità di estenderne il significato a livello universale. Facilmente individuabile per le città Italiane, in particolare, ed europee, più in generale, resta difficile da riconoscere nelle vertiginose espansioni delle nuove metropoli dalla recente stratificazione dove, tra dispersione e superconcentrazione, lo sviluppo sembra in molti casi preludere alla fine della stessa nozione storica di città. Negli ultimi anni si è perciò tentato di evitare l’uso del concetto delimitante di c. s. usando città storica come termine topograficamente non delimitante proprio per sfuggire al problema di dover presupporre, entro l’abitato, un limite tra storico e non storico. La progressiva evoluzione del concetto di c. s. nasce, quindi, dalla consapevolezza dell’impossibilità di distinguere, in termini analitici come planimetrici, il centro di una città dal suo intorno urbano e territoriale al quale è legato da mutue e profonde relazioni; di qui lo sviluppo del concetto di contesto urbano e di definizioni urbanistiche di storicità e recupero allargate fino a includere, all’interno del concetto di c.s., un valore culturale estremamente ampio e non sempre circoscrivibile a precise porzioni di territorio. Raggiunta la consapevolezza di una nozione unitaria di c. s. dalla duplice valenza da una parte urbanistica e dall’altra culturale, ogni rapporto con le norme diviene essenzialmente strumentale alla necessità di realizzarne l’azione di tutela non potendo prescindere dal fatto che culturalmente siamo stati indotti a porci, soprattutto per le città più ricche di qualità storico-ambientali, la questione della storicità, estremizzando la contrapposizione centro storico / città nuova, in termini di recupero. Fatto salva la locuzione di Gustavo Giovannoni che, negli anni Trenta, per primo, parlò di c.s. come patrimonio urbano, e di tappe fondamentali, quali il convegno di Gubbio del 1960, che stabilì il principio della salvaguardia integrale del c. s., dando così il via a un lungo filone internazionale di riflessioni sul problema della loro conservazione, a oggi, non esiste nel panorama legislativo una univoca definizione di c. s.; di qui il proliferare di norme e provvedimenti rivolti, di volta in volta, a specifiche condizioni. Forti polemiche sui sistemi di mobilità e accessibilità da adottare all’interno dei loro tessuti, sulla loro vocazione turistica, sul mercato dell’ospitalità, sulla natura dei loro finanziamenti, sono solo alcuni dei temi che oggi accendono il dibattito sul centro storico. Lo strumento urbanistico può infatti, ancora in maniera del tutto discrezionale, prevedere o non che una porzione di territorio urbano venga considerata tale e, qualora esso lo sia, non ci sono criteri legislativi per determinarlo e sottoporlo a precise normative. Emblematico di come le carenze normative giochino a sfavore della tutela è il caso della città abruzzese di L’Aquila che, a tre anni dal devastante terremoto dell’aprile 2009, non riesce a riappropriarsi del suo centro storico. Così, mentre alcuni centri di celebri metropoli, per lo più quelle europee maggiormente attraenti per storia e cultura, vengono segnati da un elevato tasso di nomadismo sui generis in cui le abitazioni restano eccezionalmente nelle mani di classi sociali agiate e i c. s. si trasformano in veri e propri parchi tematici dove un life style boutique impone al vecchio tessuto una destinazione d’uso per negozi di lusso, alberghi, ristoranti e caffè, ciò non vale per le cosiddette shrinking cities, ovvero centri in consistente diminuzione demografica, dove l’impoverimento sociale, del tessuto edilizio e dei servizi ad esso connessi, determinano il completo abbandono da parte dei cittadini.