centro di identificazione ed espulsione
loc. s.le m. Struttura pubblica destinata a fornire i primi soccorsi e un alloggio temporaneo a immigrati che devono essere identificati ed eventualmente espulsi.
• Spesso il mondo del crimine o un datore di lavoro bugiardo li ha accolti prima delle istituzioni, così la metà di loro ha conosciuto il carcere poi di nuovo la strada da immigrato irregolare e infine il Cie: il centro di identificazione ed espulsione. (Gioia Salvatori, Unità, 25 febbraio 2012, p. 28, Cronaca Italia) • È il Centro di Identificazione ed Espulsione per immigrati oggetto di roventi contestazioni e visite ispettive di ministri, deputati, senatori e Commissioni varie; ai giornalisti è stato concesso di entrare forse soltanto una volta nonostante le proteste portate all’attenzione nazionale. Ma sulle cattive condizioni non si sono levate soltanto le voci dei giornalisti e dei politici, ma anche quella del prefetto Leopoldo Falco (Mariza d’Anna, Sicilia, 23 gennaio 2014, p. 5, I Fatti) • la stretta del Viminale, che con le direttive del capo della polizia prevede di rintracciare gli irregolari sul territorio, va di pari passo con la riapertura dei Centri di identificazione ed espulsione. Un passaggio che però non sarà facile, sia per la contrarietà di presidenti di regioni e sindaci, sia perché i posti disponibili sono attualmente 390 (200 gli ospiti) e la maggior parte delle strutture, a cominciare da quella di Roma distrutta da un incendio nel 2015, sono inagibili. Altri Cie sono attualmente utilizzati per l’accoglienza. (Valentina Errante, Messaggero, 2 gennaio 2017, p. 5, Primo Piano).
- Composto dal s. m. centro, dalla prep. di e dai s. f. identificazione e espulsione.
- Già attestato nel Corriere della sera del 22 maggio 2008, p. 5, Primo piano (Fiorenza Sarzanini).
> Cie.