CENTENA
. La centena rappresenta il gruppo minore, suddivisione della gente, che si trova presso i Germani. Forse in origine la centena era costituita, secondo parrebbe dire la parola, della riunione di almeno cento famiglie. Si discute se la centena abbia avuto sin dall'origine anche quel significato di circoscrizione territoriale che le vediamo attribuito nel periodo storico a noi più noto, o se piuttosto essa non abbia rappresentato dapprima soltanto un semplice aggregato di persone in base a un vincolo di carattere personale. Certo è però che presso i Franchi nel periodo carolingio la centena era una vera circoscrizione temitoriale di carattere politico-amministrativo, con una sua propria organizzazione di governo, una suddivisione della contea, cioè la cellula minore dell'ordinamento statale franco.
A capo della centena è il centenario (il princeps di Tacito). Il termine, che già aveva designato nel tardo periodo imperiale il comandante militare della centuria e nell'amministrazione civile un funzionario inferiore della polizia fiscale, si applica nei regni romano-barbarici all'ufficiale minore preposto alla direzione dei varî gruppi di popolazione germianica sparsi nei territorî romani invasi, e quando i Franchi vengono in Italia nel sec. VIII vediamo questi centenarî sostituire gli sculdasci longobardi e assumere, alla dipendenza sempre dei conti e spesso anzi qualificandosi per loro vicarî, le funzioni di governo nelle centene. Al centenario spetta il potere militare, ed egli è infatti il capo del nucleo di armati fornito dalla centena; ma di maggior importanza sono forse le funzioni civili che gli spettano quale supremo regolatore della pace e del benessere del territorio a lui affidato e anzitutto quelle che riguardano l'amministrazione della giustizia. Il termine stesso di centena probabilmente ebbe in un primo periodo il significato precipuo di circoscrizione giudiziaria propria del centenario, e forse, presso gli antichi Franchi, questo del centenario, detto tungino, era l'unico tribunale. Con i Carolingi la giurisdizione del centenario restò naturalmente subordinata a quella del conte, e anzi Carlo Magno sentì il bisogno di ben definire le rispettive competenze giurisdizionali, lasciando al centenario il giudizio nelle cause minori della centena e riservando le altre al tribunale della contea.
La centena ebbe anche la sua assemblea popolare, per discutere quegli interessi locali non sottoposti alla maggior assemblea del gau germanico prima, della contea franca poi. L'epoca feudale fece presto sparire i termini centena e centenario.