CENTAUREA
. Genere di piante della famiglia Composte Tubuliflore (tribù Cinaree) il cui nome, secondo Plinio, ricorda il centauro Chirone il quale, con una specie di questo genere, poté guarire da una ferita al piede fattagli da una freccia di Ercole. Sono piante erbacee, raramente suffruticose, a foglie alterne, intere, dentate o molto frastagliate, spesso coperte da un fitto tomento (C. cineraria L.), con fiori in capolini solitari o corimbosi circondati da un involucro di più serie di squame embriciate con appendice scabrosa o spinosa. Di tali fiori gli esterni sono neutri o raramente staminiferi, i centrali ermafroditi, più di rado tutti ermafroditi e di colore roseo-porporino, giallo o bianco. Il frutto è un achenio compresso-cilindroide a ilo laterale, con pappo ora biforme, ora uniforme o anche mancante.
Comprende circa 470 specie, la maggior parte delle quali sono proprie della regione mediterranea, Europa e Asia temperata. Per l'Italia ne sono note una quarantina, le più comuni delle quali sono la C. cyanus L. (volg. fiordaliso), la C. Jacea L. (volg. stoppioni) con le sue numerose varietà e razze, la C. scabiosa L. (volg. scabiosa maggiore), la C. solstitialis L. (volg. erba della Madonna) a fiori gialli frequentissima nei campi, lungo le vie, e la C. calcitrapa L. (volg. spina alba) dai fiori rosei, con la precedente e fra i ruderi. Ma ve ne sono anche di endemiche, e tra queste ricordiamo la C. horrida Bad. delle isolette di Asinara e Tavolara presso la Sardegna, la C. filiformis Viv. pure della Sardegna e di Tavolara ma solo nei substrati calcarei, la C. centaurioides L. di Puglia, Gargano e Basilicata, la C. tauromenitana Guss. rara sulle rupi strapiombanti presso Taormina e afhne a specie orientali, la C. diomedea Gasp. delle isole Tremiti, la C. crassifolia Bert. endemica di Malta, ecc. In coltura si trova spesso la bella e candicante C. cineraria L. (volg. centaurea mugnaia).