Romanzo (1904) della scrittrice G. Deledda (1871-1936).
Ambientato in Sardegna, narra con toni cupi la storia di Anania, figlio di una giovane che viene sedotta da un contadino e che poi scompare. Il ragazzo, cresciuto nella casa del padre, vorrebbe sposare Margherita e per ottenere il consenso deve solo terminare gli studi laureandosi. Quando ha notizia della malattia della madre corre ad assisterla e scrive a Margherita il proposito di prenderla con sé dopo il matrimonio; al rifiuto di lei, la madre, per non essere di impaccio al figlio si uccide. Questi, disperato, troverà della cenere all’interno di un amuleto donatogli dalla madre, simbolo ad un tempo del passato che si dissolve e della possibilità del riaccendersi della fiamma della vita.
Dalla storia fu tratto l’omonimo film (1916) di F. Mari, interpretato da Eleonora Duse, il solo girato dall’attrice.