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cen

di Riccardo Ambrosini - Enciclopedia Dantesca (1970)
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cen

Riccardo Ambrosini

. Il nesso formato dalle particelle pronominali ci (v., § 2) e ne (v., § 2) ricorre tre volte nella Commedia, sempre seguito dal verbo ʽ portare ʼ; ce- funge da avverbio di moto a luogo, con valore di " lì ", " là "; -n, scorciato da -ne, vale il pronome " noi ", usato come complemento oggetto. Ciò si desume particolarmente da If XV 1 Ora cen porta lʼun deʼ duri margini (" ci porta là "), per cui cfr. XIV 141-142 li margini fan via, che non son arsi, / e sopra loro ogne vapor si spegne. In Pd I 125 ora lì, come a sito decreto, / cen porta la virtù di quella corda / che ciò che scocca drizza in segno lieto, è notevole l'insistente indicazione del moto a luogo, affidata, invece, alla funzione locativa e anaforica insieme del solo c., in Pd II 20 La... perpetüa sete / del deiforme regno cen portava [" a quello ci portava "] / veloci quasi come ʼl ciel vedete.

Vocabolario
cèn-
cen- cèn-. – Troncamento pop. tosc. o letter. di cento, in composti come cenquaranta, cencinquanta, ecc. (e così trecensessanta, novecendiciotto, ecc.), dove cioè la sillaba tonica non sia quella immediatamente successiva.
cénere
cenere cénere s. f. [lat. cĭnis -nĕris m., raro f.]. – 1. a. Residuo minerale, incombustibile, che si ottiene quando si brucia una sostanza organica, vegetale, animale o fossile: c. di mare, residuo ottenuto bruciando alghe marine, usato...
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