Vedi CEMENELUM dell'anno: 1973 - 1994
CEMENELUM (v. S 1970, p. 197)
Negli ultimi anni, oltre alla pubblicazione dei vecchi scavi dei complessi termali attorno alla Villa Garin, le indagini sul terreno hanno consentito di acquisire nuove conoscenze sulla città romana.
Lungo il lato meridionale dell'Avenue Salonina ê venuto alla luce un edificio pubblico orientato come il complesso omonimo. Si tratta di un'aula rettangolare con abside piena semicircolare sul lato occidentale; la pavimentazione dell'ambiente era in lastre irregolari di puddinga rosa. L'edificio è stato interpretato come una sala di riunione o schola, che troverebbe un parallelo, di dimensioni minori e di diverso orientamento, a S delle c.d. terme maschili. Il paramento dell'abside, ancorché conservato per un'altezza modesta, sarebbe databile, in base a confronti, a età severiana. L'abbandono dell'area in età tarda è suggerito dalla presenza di inumazioni riferibili al IV secolo.
Poco distante, nel 1979, è stato rinvenuto un sarcofago in pietra, con coperchio a doppio spiovente dagli acroteri appena sbozzati, contenente lo scheletro di una donna di c.a 50 anni, senza corredo.
Nell'area della Villa Jacob, ai piedi dell’oppidum, sono venuti alla luce i resti di un quartiere densamente popolato. Nel settore orientale si trovano importanti strutture murarie in opera incerta - tecnica edilizia poco conosciuta in Gallia - che i materiali in associazione consentono di datare tra il 30 e il 20 a.C. Si tratterebbe delle costruzioni più antiche della città, contemporanee alle prime campagne contro i popoli alpini. I resti sono stati interpretati come pertinenti a opere di terrazzamento del pendio, che avrebbero subito un ampliamento nel II-III sec. d.C. A O di questo complesso sono stati scavati tre ambienti rettangolari (m 6 x 3), a ciascuno dei quali venne aggiunta un'abside in un secondo momento. Si tratta di terme private (due vani sono su ipocausto), verosimilmente parte di una ricca abitazione.
Nel quartiere delle terme, presso la c.d. schola, è stato scavato un forno circolare che alcune caratteristiche hanno fatto ritenere di un bronzista.
Tombe a cappuccina nel chiostro di Saint Augustin hanno confermato l'esistenza di necropoli che circondavano a Ν e a O la collina del castello.
A seguito dei lavori per la costruzione dell'autostrada, che hanno comportato il prosciugamento dell'acquedotto detto di Mouraille, sono state effettuate esplorazioni all'interno di quest'ultimo. Il percorso era già noto nelle sue grandi linee, ma le nuove indagini hanno consentito di compiere osservazioni più puntuali, in particolare per quanto riguarda l'altezza e la copertura dello speco: le pareti sono in blocchetti di calcare più 0 meno regolari; la copertura è per un tratto in tegole disposte a doppio spiovente, altrove a volta.
Bibl.: G. Laguerre, Fouilles de Cemenelum, II. Inscriptions antiques de Nice- Cimiez (Cemenelum, Ager Cemeneknsis), Parigi 1975; F. Benoît, Fouilles de Cemenelum, I. Cimiez. La ville antique (Monuments, histoire), Parigi 1977; D. Mouchot, Les fouilles de Cimiez, in DossAlaris, 1981, 57, pp. 55-61.
Si vedano inoltre le Informations archéologiques, in Gallia, XXIX, 1971, pp. 566-567; XXXI, 1973, p. 567; XXXIII, 1975, pp.· 568-569; XXXV, 1977, p.· 508; XXXVII, 1979, Ρ· 568 (Ch. Goudineau); XLIII, 1985, pp. 529-530 (M. Gauthier).