celtiberi
Nome con cui dalla fine del 3° sec. a.C. erano designati i popoli della Spagna centrale. Nelle fonti più attendibili, esso è limitato, tuttavia, agli abitanti della parte orientale dell’altopiano, divisi nelle tribù degli arevaci e pelendoni, belli, titti, lusoni. L’origine e la struttura etnica dei c. hanno dato luogo a discussioni; secondo alcuni sarebbero celti penetrati nel territorio degli iberi; secondo altri, iberi penetrati da E in territorio celtico, o anche iberi stanziati in quel territorio prima delle invasioni celtiche, i quali avrebbero costituito l’elemento etnico dominante. I c., rudi e bellicosi, costretti a servire i cartaginesi come mercenari, furono sottomessi da Catone nel 195 a.C. Ma contro i romani si ribellarono più volte: nel 181-179, poi nel 154, finché Scipione Emiliano prese Numanzia (133). Ribelli ancora dal 99 al 93 e, dall’82 al 72, alleati di Sertorio, dopo un nuovo moto nel 56 furono battuti (49 a.C.) da Afranio e Petreio, legati di Pompeo. Augusto, dopo aver combattuto ancora contro alcune tribù, iniziò verso di loro una politica di amicizia, restaurando Numanzia.