cellule staminali
Cellule aperte a ogni destino
Le cellule staminali potrebbero guarire molte malattie per le quali oggi non c'è ancora una cura, in particolare le malattie degenerative. Si trovano in molti tessuti degli adulti e negli embrioni nelle prime fasi dello sviluppo. Per alcune malattie l'impiego di cellule staminali è già attuale; per altre bisognerà invece aspettare che la ricerca faccia ulteriori progressi
Il nostro organismo è formato da moltissimi tipi di cellule, che nel corso del loro sviluppo si sono specializzate (differenziate) e hanno imparato a svolgere compiti diversi. Per esempio, le cellule dei muscoli hanno imparato a contrarsi, i neuroni a condurre gli stimoli nervosi e così via. Tuttavia, una volta che una cellula ha acquisito una funzione specifica non può più 'tornare indietro' e trasformarsi in un altro tipo di cellula. Allo stesso tempo, le cellule specializzate perdono la capacità di moltiplicarsi. Perciò, se un tessuto viene danneggiato da una malattia o da un trauma, le cellule, in generale, che lo formano hanno una scarsa capacità di ripararlo. Le cellule staminali sono lo strumento con cui si potrebbe aiutare l'organismo a guarire tutte quelle lesioni che esso non è in grado di riparare spontaneamente e quindi, in primo luogo, a contrastare le malattie degenerative, spesso legate all'invecchiamento.
Le cellule staminali si distinguono da quelle già differenziate per due caratteristiche. La prima è la loro capacità di moltiplicarsi, dando vita a innumerevoli copie di sé stesse; la seconda è il fatto che il loro destino non è ancora segnato e può essere in parte controllato dai ricercatori: infatti, le cellule staminali, in presenza di segnali opportuni, possono differenziarsi e diventare cellule di tipi diversi. Così, se servono neuroni per guarire il sistema nervoso, le cellule potrebbero essere 'convinte' a diventare neuroni; se servono cellule del fegato, invece, si farà in modo che diventino epatociti, ossia cellule del fegato e così via. Trapiantate in un organo danneggiato, le cellule staminali potrebbero quindi riparare le lesioni.
Ma dove si trovano le cellule staminali? Quelle embrionali compongono l'embrione nelle primissime fasi dello sviluppo; quelle adulte si trovano in piccola quantità in molti organi (come il midollo osseo, il cervello, la pelle, l'intestino).
Che differenza c'è fra le cellule staminali adulte e quelle embrionali? Quali sono le più adatte a essere usate in medicina? Su questo punto non tutti concordano. Le cellule staminali embrionali derivano da embrioni di pochi giorni ‒ che non sono ancora in grado di aderire alla parete dell'utero ‒ e, rispetto a quelle adulte, sono più versatili e si moltiplicano più rapidamente. Almeno in teoria, questo le rende adatte a riparare tutti i tipi di tessuti. Tuttavia, proprio per la loro vitalità, sono più difficili da tenere sotto controllo. Se si volesse utilizzarle in medicina, bisognerebbe essere certi di saperne controllare lo sviluppo, per evitare che, una volta trapiantate, si comportino in modo imprevisto e facciano danni.
Le cellule staminali adulte sono più facili da controllare, ma si riproducono più lentamente e sembrano meno versatili. Proprio per questo, alcuni studiosi ritengono che non siano in grado di riparare tutti i tessuti che potrebbero invece essere guariti dalle cellule di origine embrionale.
Un'altra fonte di cellule staminali è rappresentata dal sangue del cordone ombelicale. Per questo, già oggi, in alcuni ospedali è possibile conservarlo o donarlo.
Le cellule staminali vengono già usate con successo nella cura della leucemia ‒ il trapianto di midollo osseo non è altro che un trapianto di cellule staminali adulte ‒ o delle ustioni gravi. In altri settori, per esempio nella cura dei danni provocati dall'infarto, i risultati sono ottimi, ma ancora preliminari. Per altre malattie, come le malattie degenerative del sistema nervoso, si dovrà invece aspettare del tempo.