CELLA
. Moneta d'argento fatta coniare in Aquila dalla regina di Napoli Giovanna II (1414-1435), corrispondente al quarto del carlino del valore di 30 denari e che però ebbe anche i nomi di quartarolo e di irentina o trentino; portava da un lato S. Pietro seduto e dall'altro un'aquila ad ali spiegate che le procacciò il nomignolo di uccello (aucella nel latino cancelleresco, cella nel linguaggio volgare). Questa moneta non ebbe lunga durata e fu coniata soltanto da Renato (1435-1442) e da Alfonso I d'Aragona (1443-1458); nel 1458 ne venne proibita la coniazione; subì notevoli riduzioni di valore e nel 1480 era scomparsa dalla circolazione.
Bibl.: V. Lazari, Le zecche e le monete degli Abruzzi, Venezia 1858, pp. 24, 30, 37; E. Martinori, La moneta ecc., Roma 1915, p. 66; A. Sambon, in Rivista italiana di numismatica, V, Milano 1892, pp. 345-49.