CURIONE, Celio Secondo
Umanista protestante del secolo XVI, nato a Moncalieri il 1° maggio 1503, morto a Basilea il 24 novembre 1569. Di molto ingegno, vasta cultura e grande eloquenza, fin dagli anni giovanili aderì al movimento protestante. Richiamato dalle autorità ecclesiastiche per la sua propaganda, fuggì a Ferrara, poi nella Svizzera, dove prese stabile dimora, insegnando eloquenza a Basilea. Partecipò a molte controversie teologiche, e fu in contrasto con Calvino sul numero degli eletti che egli credeva più grande di quello dei reprobi, scrivendo un volume: De amplitudine regni Dei. Il suo amore per la cultura classica ne fece un vero maestro, e molte generazioni di studenti frequentavano i suoi corsi d'eloquenza a Basilea; ivi morì dopo gravi sventure familiari. Di lui si hanno: Selectarum epistolarum libri II (Basilea 1553); Opuscula (Basilea 1541-71); Pasquilli estatici, ecc. (Basilea 1544), libello satirico contro il papa e la Chiesa di Roma, tradotto in italiano, tedesco e francese.
Bibl.: C. Coquerel, De C. S. C. vita, Parigi 1856; C. Cantù, Gli eretici d'Italia (discorso XXIX), Milano 1886; J. Bonnet, La famille de Curione, Basilea 1878; Realencyklopädie für protest. Theol. und Kirche, s.v.; Watzer e Weltis, Kirchenlexicon, III, coll. 1259-1261; P. Tacchi Venturi, Storia della Compagnia di Gesù in Italia, I, i, Roma 1931, pp. 434-441.