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CELESTINI

di Giuseppe Castellani - Enciclopedia Italiana (1931)
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CELESTINI (Congregatio Caelestinorum)

Giuseppe Castellani

Congregazione di anacoreti, seguaci della regola benedettina più stretta, fondata nel 1264 sotto Urbano IV; da Pietro da Morrone, che fu poi papa S. Celestino V. Non vanno confusi con la congregazione dei minoriti rigidi, formatasi per impulso di Celestino V, che fu detta perciò dei "poveri eremiti di Celestino" e soppressa da Bonifacio VIII nel 1302: (cfr. F. Tocco, I Fraticelli, o poveri eremiti di Celestino, in Bollettino della soc. stor. Abruzzese, 1896, p. 117 seg.).

Scopo dei celestini fu di restaurare l'ideale del monachismo cristiano, assai decaduto nel sec. XIII; essi si propagarono largamente, massime in Italia e in Francia, dove ebbero monasteri assai ragguardevoli, come quelli dello Spirito Santo al Monte Maiella (che fu culla dell'ordine), di S. Eusebio in Roma, di S. Michele in Napoli, dell'Annunziata a Parigi; questo formò una specie di casa madre per i monasteri di Francia, costituitisi assai per tempo in provincia indipendente. I celestini ebbero regole scritte dallo stesso fondatore, emendate e confermate poi da Bonifacio VIII, Clemente V e altri. Indossavano una tunica bianca, con scapolare e cappuccio nero. Erano obbligati a povertà strettissima e alla più rigida astinenza dalle carni, salvo il caso di grave malattia. Furono aboliti prima in Francia durante la Rivoluzione, indi anche in Italia, sotto Napoleone, nel febbraio 1807. Frq gli uomini illustri dell'ordine, oltre Celestino V, meritano particolare menzione i due cardinali Tommaso Apruzio e Pietro Romano; i beati Roberto de la Salle (1273-1341), Gian Battista da Lucca (m. 1590), Giovanni Bassand (m. 1445), Pietro Santucci (m. 1641), Teofilo de Angelis (m. 1666); gli scrittori, quasi tutti teologi e ascetici, Pietro e Antonio Pocquet, Filippo de Maizières (m. 1405), Giovanni Gersone (m. 1434), Claudio Rapine (m. 1491), Giovanni Lefranc (m. 1558), Pietro Crespel (m. 1594), Nicola Maillard e Placido Padiglia, morto vescovo di Alessano nel I648.

Bibl.: V. a celestino v.

Vedi anche
anacoreta Religioso che vive isolato in luoghi deserti. Sebbene il fenomeno non sia peculiare al cristianesimo, nell’uso più comune il nome designa soprattutto i ‘solitari’ o ‘padri del deserto’, vissuti in Egitto nel 3° sec. e più ancora nel 4° (Paolo di Tebe, Antonio, Ammonio ecc. nella Tebaide e nelle valli ... Clemènte VII antipapa Roberto di Ginevra (n. Annecy 1342 - m. 16 sett. 1394); cardinale, resosi tristemente famoso nella campagna del 1376-78 in Romagna, per la violenza delle sue bande brettoni, fu scelto il 20 sett. 1378 dai cardinali francesi riuniti nel castello dei Caetani a Fondi, malcontenti dell'elezione di Urbano ... Giovanni XXII papa Jaime Duesa (fr. Jacques Duèze, lat. Iacobus de Osa: Cahors 1245 circa - Avignone 1334), vescovo di Fréjus (1300), esperto giureconsulto, godé la protezione di Carlo II d'Angiò; cancelliere del regno di Sicilia (1308), vescovo d'Avignone (1310) e infine cardinale (1312), a Lione fu eletto pontefice (1316). ...
Tag
  • BONIFACIO VIII
  • SPIRITO SANTO
  • CELESTINO V
  • FILIPPO DE
  • ANACORETI
Vocabolario
celestino²
celestino2 celestino2 s. m. [dal nome del papa Celestino V (1209 o 1210-1296)]. – 1. Religioso appartenente alla congregazione fondata verso il 1264 nell’eremo della Maiella da Pietro del Morrone (il futuro Celestino V), e definitivamente...
celestina
celestina (o celestite) s. f. [der. di celeste1, per il colore di alcuni esemplari]. – Minerale rombico, solfato di stronzio, di colore per lo più bianco o lievemente azzurrognolo; in Italia si rinviene abbondante nei giacimenti solfiferi...
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