CELER (Celer)
Architetto-ingegnere di nome romano, attivo a Roma nel I sec. d. C., dove lavorò in collaborazione con Severus (v.), entrambi chiamati da Tacito (Ann., 15, 42) magistri et machinatores di Nerone; furono gli autori del progetto della Domus Aurea (v.) e del parco circostante. Tacito, loc. cit., li ricorda anche come autori del progetto di un canale navigabile che avrebbe messo in comunicazione il lago d'Averno con la foce del Tevere. Nonostante il nome romano, ignota è l'origine di entrambi. Il Promis e il Pagenstecher li ritengono originari di Firenze, città dove questi due nomi erano molto comuni. Sicuramente falsa è la iscrizione sulla pietra reimpiegata come abaco di una colonna nella Chiesa di S. Agnese a Roma, dove si legge Celeri Neronis Augusti L. Il Fabretti e il Marini leggevano anche A... o integrato in architecto. Il Brunn ci dà notizia di una riproduzione da lui veduta di un rilievo adorno di due teste-ritratto, indicate coi nomi di C. e Severus; ma nulla può dire sulla più o meno autenticità del rilievo, essendo ignoti sia il luogo del trovamento che quello di conservazione, e non potendo quindi basarsi sull'esame diretto.
Bibl.: C. I. L., VI, 14647; H. Brunn, Geschichte d. griech. Künstl., II, Stoccarda 1889, p. 335, 344; R. Pagenstecher, in Thieme-Becker, VI, 1912, p. 265, s. v.; G. Becatti, Arte e gusto negli scrittori latini, Firenze 1950, p. 37; J. M. C. Toynbee, Some Notes on Artists in the Roman World, Bruxelles 1951, p. 12.