• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

CELEIA

di G. Novak, D. Adamesteanu, H. Kermer - Enciclopedia dell' Arte Antica (1959)
  • Condividi

CELEIA

G. Novak
D. Adamesteanu
H. Kermer

Centro militare e civile del Norico. Oggi Cilli (Celje), in Jugoslavia (Slovenia).

La sua funzione sulla grande arteria che da Aquileia conduceva a Carnuntum, le dette la possibilità di svilupparsi assai presto. Fu, infatti, colonia illirico-celtica, poi municipium già all'età di Claudio ed è assai probabile che la fortificazione della città sia dell sec. d. C. sebbene, a causa della irregolarità tecnica, altri la datino al III sec. d. C. A causa della sovrapposizione della città moderna, ben poco si conosce della topografia antica di C., ma l'andamento delle strade è segnato dalla canalizzazione romana che è ben conservata. Si può identificare anche il luogo dove si trovava il tempio di Ercole. Dalle iscrizioni sulle are rinvenute risulta che erano adorati Giove Ottimo Massimo, Marte, Vulcano, la Fortuna, la dea della città Celeia, la dea della provincia Noreia (v.) ed Epona.

Sono stati messi in luce numerosi resti di edifici romani con bei pavimenti a mosaico e impianti per il riscaldamento. I ruderi di una grande costruzione, con statue e mosaici, appartenevano forse al palazzo del procuratore del Norico. Avanzi di chiese cristiane dànno frammenti di mosaici con l'indicazione del committente e di quanti piedi di mosaico erano stati offerti dal benefattore. Di grande valore sono invece i monumenti venuti alla luce casualmente. Tra questi è da enumerare una testa di Dioniso, copia romana da un originale greco. Tra i monumenti di età romana vi è il Guerriero del Norico, rappresentante un comandante romano, scultura d'arte provinciale. Nell'età cristiana, C. fu sede vescovile. Di questo periodo si ha una basilica databile nel IV secolo.

Bibl.: C. I. L., III; Inschriften aus Jugoslavien, I, Zagabria 1938, pp. 20-34; E. Riedl, Führer durch die Sammlungen des Landsmuseum der Stadt Cilli, 1884; A. Gubo, Geschichte der Stadt Cilli, Graz 1909; G. Schon, in Jahrbuch, I, 1898; W. Schmid, Römische Forschungen in Oesterreich, 1912-1924, in Röm. Germ. Kommission, 1923-24, p. 205 ss.; B. Saria, in Oesterr. Jahres., XXXIX, 1952, p. 77 ss.; I. Klemené, in Studi Aquileiesi, 1953, p. 131 ss.; v. inoltre la rivista Archeoloèki Vestnik.

(G. Novak - D. Adamesteanu)

Iconografia. - La divinità protettrice che personifica l'antica città dello stesso nome, da paragonare a Noreia (v.), a Bedaius, il dio locale di Bedaium (presso Rosenheim, fra Salisburgo e Innsbruck), ad Atrans (Atrans presso Cilli), a Teurnia (Teurnia, l'odierno St. Peter im Holz, presso Spittal, nella Carinzia). Non se ne conservano rappresentazioni figurate e soltanto alcune iscrizioni dedicatorie testimoniano del suo culto, nelle quali è generalmente associata a Giove Ottimo Massimo, a Epona, a Noreia e ad una divinità locale, Iupiter Arubianus (forse da una località del Norico, Arubium, e non dalla città che porta questo nome, nella Mesia Inferiore). I suoi appellativi sono, secondo l'uso romano spesso adottato, di augusta o in generale, sancta. Il numero prevalente dei monumenti ad essa dedicati si possono datare all'epoca dell'impero di Caracalla (211-217).

Bibl.: C. I. L., III, 5154, 5185, 5187, 5192; Ihm, in Pauly-Wissowa, s. v.; R. Egger, in Oesterr. Jahreshefte, XVII, 1914, p. 29 ss.

(H. Kermer)

  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali