ČEKA
. Polizia segreta politica del governo bolscevico nel primo periodo della rivoluzione, anteriore cioè alla nuova politica economica (1922). Il suo nome è formato dalle lettere iniziali delle parole Črezvyčajnaja Kommissija (commissione straordinaria). Questa commissione fu creata dopo che la difesa della rivoluzione per opera dei comitati rivoluzionarî apparve insufficiente. In realtà si trattò di numerose commissioni, distribuite nei maggiori centri, solo più tardi riunite sotto un'unica direzione. L'organizzazione interna delle commissioni locali e della commissione centrale fu regolata definitivamente con decreto del 2 novembre 1918. Scopo dichiarato della commissione fu "la lotta contro la controrivoluzione, la speculazione e i delitti di sabotaggio".
Da principio, secondo il decreto del Soviet dei commissarî del popolo del 17 dicembre 1917, le misure repressive di cui disponeva la Čeka furono la confisca, il domicilio coatto, la privazione della tessera per i generi alimentari, la pubblicazione del nome nelle liste dei nemici del popolo, e simili. Ma un decreto del 5 settembre 1918, proclamando chiaramente la necessità di adoperare l'arma del terrore, dava alla Čeka il diritto d'isolare i nemici del potere sovietista in campi di concentrazione e di fucilare tutti coloro che avessero avuto relazione con organizzazioni bianche, con congiure, sollevazioni, ecc. Queste disposizioni davano alla Čeka l'indipendenza dai poteri giudiziarî; da questo derivò l'orrore di cui il suo nome è circondato nella storia della rivoluzione.
Nel 1922, con l'introduzione della Nep o "Nuova politica economica", che rappresentò un passo indietro nell'applicazione del Comunismo integrale, il IX congresso dei Soviety, su proposta di Lenin, incaricò il Comitato esecutivo centrale panrusso di esaminare la posizione della Čeka e dei suoi organi per riformarli e limitarne la competenza, rafforzando il principio della legalità rivoluzionaria. La Čeka fu sciolta con decreto del 6 febbraio 1922 e sostituita dalla Direzione politica statale, detta, dalle prime lettere del nome russo Gosudarstvennoe političeskoe upravlenie, Ge-pe-u, e fu messa alla dipendenza personale del Commissario degli affari interni Dzeržinskij. La sistemazione definitiva venne alla Gepeu alla fine dello stesso 1922 con la creazione dell'Unione delle repubbliche sovietiste socialiste.
I compiti della Gepeu possono considerarsi i seguenti: 1. soffocare ogni azione controrivoluzionaria aperta, compreso il banditismo; 2. prendere misure per la protezione e la lotta contro lo spionaggio; 3. proteggere le strade ferrate e le vie d'acqua; 4. proteggere politicamente i confini dell'U.R.S.S.; 5. impedire il contrabbando e il passaggio dei confini senza permesso; 6. adempiere speciali compiti del Presidio del Comitato esecutivo centrale per la protezione dell'ordine rivoluzionario. Al di fuori delle norme di procedura fissate per tutti i casi suddetti, con decisione del 16 ottobre il Comitato esecutivo centrale dava tuttavia alla Gepeu poteri assai più ampî, capaci della più larga interpretazione e che mostrano evidente la continuità tra la Čeka e la Gepeu.
Bibl.: Raccolta delle leggi dell'URSS. Per la Costituzione del 1923, vedine la traduzione di C. Staffetti, in A. Giannini, Le costituzioni degli stati dell'Europa Orientale, II, Roma s. a.; sulla trasformazione della Čeka in Gepeu cfr. Enciklopedija gosudarstva i prava (Enciclopedia dello stato e del diritto), Mosca 1925-27. Cfr. anche Ce-ka, Materialy po dejatel nosti črezvyčajnych Komissij (Materiali sull'attività delle commissioni straordinarie), Berlino 1922; Materiale informativo di parte antibolscevica in Archiv russkoj revoljucij (Archivio della rivol. russa), voll. 18, Berlino 1921-1926, e in Walka z bolszewizmen (Lotta col bolscevismo), Varsavia, mensile.