Nooteboom, Cees
Nooteboom, Cees. – Scrittore olandese (n. L’Aia 1933). La sua opera spazia dalla narrativa alla poesia al teatro fino alla cronaca di viaggio. Dopo gli studi, ha iniziato una vita di costante nomadismo, esperienza nella quale matura il romanzo d’esordio, Philip en de anderen (1955; trad. it. Philip e gli altri, 2005). Negli anni successivi pubblica numerosi e brillanti libri di viaggio e reportage, per poi conquistare fama internazionale con il romanzo filosofico Rituelen (1980; trad. it. Rituali, 1993), incentrato sul rapporto con la morte e con il tempo, temi ricorrenti nella sua opera, così come la complessità dell’Io e la memoria, che si ritrovano anche in: Allerzielen (1998; trad. it. Il giorno dei morti, 2001), in cui riflette, attraverso i luoghi di una città emblematica come Berlino, sul significato della storia e sul suo rapporto con il presente; Nootebooms hotel (2000; trad. it. Hotel nomade, 2003), che riunisce diversi testi dedicati al viaggio inteso non come fuga ma come strumento di conoscenza di sé; Paradijs verloren (2004; trad. it. Perduto il paradiso, 2006), un omaggio a Paradise lost di J. Milton; nella raccolta di racconti Nachts komen de vossen: verhalen (2009; Le volpi vengono di notte, 2010), dove ricompone frammenti di vite intense, ormai perdute e cristallizzate nel dettaglio di una fotografia.