CECULO (Caecŭlus)
Leggendario eroe latino. Concepito da una scintilla balzata in grembo a sua madre sedente al focolare, e da questa esposto, fu raccolto da alcune fanciulle, che, per averlo trovato vicino al fuoco, lo credettero figlio di Vulcano, e fu allevato da due pastori fratelli di sua madre, i divi fratres, Depidii, Digidi (i Lares praestes di Preneste?). Fu detto Caeculus, quod oculos exiguos haberet, e forse era prima monocolo, come le divinità solari alle quali originariamente apparteneva. Dopo aver fatto il predone, fondò Preneste, e poiché i popoli vicini da lui chiamati ai giochi non credevano alla sua discendenza da Vulcano, ottenne dal dio un prodigio del fuoco, e quelli finirono per abitare con lui. La gente romana dei Caecilii lo considerava come proprio capostipite.
Bibl.: G. Wissowa, in Roscher, Lexicon der griech. u. röm. Mythologie, I, col. 843; E. Aust., in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 1244; G. De Sanctis, Storia dei Romani, I, Torino 1907, p. 274.