METELLA, Cecilia
Figlia di Metello Cretico (v.), e moglie di Crasso, figlio del triumviro, è soprattutto famosa per la tomba che porta il suo nome, sulla Via Appia.
Tomba di Cecilia Metella. - L'essersi conservato quasi integro attraverso i secoli, ma più ancora quella pittoresca bellezza che la sua posizione elevata e la merlatura medievale gli hanno conferito, hanno dato al sepolcro di questa matrona una grande celebrità (v. III, tav. CLXIII).
Il monumento sorge sulla sinistra dell'Appia fra il 2° e il 3° miglio da Roma; ha la forma caratteristica e più antica del mausoleo romano: una base quadrangolare di 7 m. di altezza, e sopra ad essa un corpo cilindrico, alto m. 11 e del diametro di m. 29,50; la costruzione è in opera a sacco con rivestimento di travertino; il fregio, in marmo, porta festoni pendenti da bucranî: sono questi che hanno dato il nome medievale dell'edificio: Capo di Bove. Come l'edificio terminasse in alto, non si sa con precisione: il Canina pensa a un coronamento conico. Ma non è escluso che il corpo cilindrico avesse anche anticamente un giro di merli, come altri mausolei consimili e quasi coevi (tomba di Munazio Planco a Gaeta, mausoleo romano di Adalia). Nell'interno è la camera sepolcrale.
Nel Medioevo il monumento fu dei Caetani, che vi costruirono l'attiguo castello, e dai quali esso passò poi successivamente ai Savelli, ai Colonna e agli Orsini.
Bibl.: L. Canina, La prima parte della via Appia, Roma 1853, tavv. XV e XVI; A. Nibby, Analisi storico-topogr. della carta dei dintorni di Roma, 2ª ed., I, Roma 1848, p. 384 segg.; G. Tomassetti, La Campagna romana, II, Roma 1910.