GRASSI, Cecilia
Nata a Napoli intorno al 1740, nessuna notizia ci è pervenuta circa questa soprano prima del suo debutto ufficiale, avvenuto al teatro S. Salvatore di Venezia per la fiera dell'Ascensione del 1760; in quell'occasione la G. sostenne il ruolo di Sabina ne L'Adriano in Siria di B. Galuppi. Per la fiera del giugno successivo fu scritturata al teatro di Padova, ove cantò ne Il Demetrio di Galuppi (Barsene), e ne La Zenobia di G.B. Pescetti. Per il carnevale 1762 fu a Vicenza nel Catone in Utica di F. Gassmann (Marzia), e nel Demofoonte di A. Boroni (Dircea).
Nell'arco di un decennio tornò a cantare frequentemente nei teatri di Venezia: per la fiera dell'Ascensione 1762, al teatro S. Samuele, nell'Antigona di V. Ciampi nel ruolo di Ermione; nel Carnevale 1763 al teatro S. Benedetto, prima nella parte di Argia nell'opera di G. Latilla Merope, poi in quella di Salustia in Alessandro Severo di A. Sacchini; quindi nel Carnevale 1765 al teatro S. Cassiano nel ruolo di Argene ne L'Olimpiade di F. Bertoni, e in quello di Tamiri nella Semiramide di T. Traetta; sempre nel 1765, in occasione della fiera dell'Ascensione, fu Asteria ne Il Tamerlano di P. Guglielmi al teatro S. Salvatore; infine, nell'estate 1769 fu Elisa ne Il re pastore di Galuppi al teatro S. Benedetto, e Bradamante nel Ruggiero di P. Guglielmi al teatro S. Salvatore.
Il 14 maggio 1763 fu la prima interprete del ruolo di Larissa nell'opera Il trionfo di Clelia di Ch.W. Gluck, rappresentata in occasione dell'inaugurazione del Nuovo Pubblico Teatro di Bologna. Il successo ottenuto procurò alla G. una scrittura al teatro Regio di Torino per il ruolo di Laodice nella prima rappresentazione dell'Arianna e Teseo di G. Pasqua, il 26 dic. 1763, e per quello di Cirene nella Sofonisba di Galuppi, rappresentata il 4 febbraio dell'anno seguente; per questa stagione al Regio la G. percepì un compenso di 270 zecchini.
Per il Carnevale 1766 fu scritturata al teatro di S. Cecilia di Palermo, ove si esibì nelle opere Sesostri re d'Egitto (Artenice) e nell'Arianna e Teseo (Arianna), con musiche di vari autori; nell'autunno, sempre a Palermo, fu protagonista nell'Achille in Sciro di J. Naumann. Nella stagione 1766-67 la ritroviamo a Londra, "prima donna seria" al King's Theatre in Haymarket, dove debuttò nel pasticcio Trakebarne Gran Mogol e si esibì nell'Ezio di P. Guglielmi e ne La conquista di Messico di M. Vento. Tornata in Italia, 12 genn. 1769 partecipò, al teatro S. Carlo di Napoli, allo spettacolo per il giorno natalizio di re Ferdinando IV, esibendosi nelle cantate di P. Cafaro (Ercole) e di N. Piccinni (Mercurio), nonché ne L'Olimpiade (Megacle), sempre di Cafaro; successivamente, a Venezia e a Padova ebbe il ruolo di protagonista ne Il trionfo di Clelia di F. Bertoni.
Tornò a Londra nel 1770 e prese parte ai fortunati concerti dell'associazione Bach-Abel Concert (fondata da Johann Christian Bach e C.F. Abel), eseguiti nei giardini di Ranelagh e di Vauxhall o nel teatro del Covent Garden con la partecipazione dei migliori virtuosi del tempo. Ottenne, inoltre, grande notorietà al King's Theatre, in cui ancora resisteva la consuetudine dell'opera seria, interpretando nuovamente l'Ezio (Fulvia) e, successivamente, L'Olimpiade di P. Guglielmi, e partecipando alla rappresentazione di oratori di N. Jommelli e di J.Ch. Bach (Gioas, re di Giuda, 22 marzo 1770). Fu quindi protagonista della Semiramide di G. Cocchi, della serenata Endimione (Diana) di J.Ch. Bach e dell'adattamento di questo dell'Orfeo gluckiano (Euridice), che nella versione londinese (1770 e 1771) conteneva anche aggiunte di P. Guglielmi; di quest'ultimo, nell'anno successivo, la G. interpretò il Demetrio. Sposò, probabilmente tra la fine del 1773 e l'inizio del 1774, J.Ch. Bach, che compose per lei la serenata Amor vincitore (15 apr. 1774) e la cantata Cefalo e Procri (26 apr. 1776).
Negli anni successivi la G. diradò le esibizioni in teatro. Nonostante i successi del Bach-Abel Concert - che beneficiava, oltre a quella di altri generosi mecenati, anche della protezione della regina di origine tedesca Carlotta Sofia di Meclemburgo-Strelitz, moglie di Giorgio III -, una grave crisi finanziaria colpì J.Ch. Bach, che diede il suo ultimo concerto in pubblico nel maggio 1781, morendo sei mesi più tardi afflitto dai debiti (4000 sterline), saldati solo in parte dalla G. grazie alla vendita di alcune proprietà e ai discreti ricavi di un concerto di beneficenza organizzato da Abel il 27 maggio 1782. Il restante debito fu saldato dalla regina Carlotta Sofia, la quale, oltre a essersi fatta carico dei funerali di J.Ch. Bach, provvide anche alla vedova, donandole 100 sterline perché potesse far ritorno in Italia nell'estate 1782. Dopo tale data, della G. non si hanno più notizie.
Fonti e Bibl.: F. Florimo, La scuola musicale di Napoli e i suoi conservatorii, IV, Napoli 1882, p. 241; C. Ricci, I teatri di Bologna nei secoli XVII e XVIII, Bologna 1888, pp. 480, 614; T. Wiel, I teatri musicali veneziani del Settecento, Venezia 1897, pp. 225, 237, 239 s., 254 s., 258, 275, 278; C.S. Terry, J.Ch. Bach, London 1929, passim e ad indicem; R. Schiavo, Il teatro Comunale di Lonigo, Vicenza 1977, pp. 155 s.; A. Basso, Frau Musika. La vita e le opere di J.S. Bach(1685-1723), I, Torino 1979, p. 734; Due secoli di vita musicale. Storia del teatro Comunale di Bologna, II, a cura di L. Trezzini, Padova 1987, p. 3; Il teatro di S. Carlo, II, La cronologia (1737-1987), a cura di C. Marinelli Roscioni, Napoli 1987, p. 51; Storia del teatro Regio di Torino, V, M.-Th. Bouquet - V. Gualerzi - A. Testa, Cronologie, a cura di A. Basso, Torino 1988, pp. 131, 252; C. Casini, Storia della musica. Dal Seicento al Novecento, Milano 1988, p. 241; The Macmillan Encyclopedia of music and musicians, p. 709; Riemann Musik Lexikon, 1959, I, p. 669; Everyman's Dictionary of music, p. 255; The International Cyclopedia of music and musicians, p. 856; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 300 (v. anche I, p. 204, s.v. Bach [famiglia]); C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800, Indici, II, p. 333; The New Grove Dict. of opera, II, p. 518; The New Grove Dict. of music and musicians (ed. 2001), X, p. 303.