RHODES, Cecil
Uomo politico inglese, nato a BishopStartford nella contea di Hartford il 5 luglio 1853. Quinto figlio d'un parroco protestante, veniva avviato alla carriera paterna, ma a 16 anni per la malferma salute era tolto dagli studî e mandato nel Natal presso un fratello maggiore, quivi impiegato in una fattoria. Giusto a quell'epoca si scoprivano i campi diamantiferi di Kimberley (1870) e il giovane Cecil, unito col fratello, trovava in essi un campo di attività e di fortuna, mentre la sua salute si risollevava. Verso i 19 anni, guarito fisicamente e ben messo economicamente, ritornava in Inghilterra per completare i suoi studî, dopo avere fatto però un lungo giro di otto mesi nei territorî situati al nord dei fiumi Orange e Vaal. Questo viaggio, in cui concepiva il grande sogno della dominazione britannica sull'intero Sud-Africa, decideva della sua vita e dell'avvenire politico del paese. Immatricolatosi ad Oxford nel 1871, doveva nel 1873 sospendere un'altra volta gli studî: condannato dalla scienza medica, che non gli dava ormai più di sei mesi di vita, egli ritornava nel Sud-Africa, per ritrovarvi negli elevati pianori la salute e la vita, nei giacimenti diamantiferi del Griqualand e (più tardi) auriferi del Rand transvaaliano, le basi della ricchezza e potenza. Infatti, pur alternando il soggiorno sudafricano con quello inglese di Oxford (1876-78) e temprando il suo intelletto negli studî (Aristotele e Marco Aurelio erano i suoi autori preferiti), il suo genio pratico fa e disfà, fonde ed unifica società su società: arbitro della vita mineraria e finanziaria del Sud-Africa, egli accumula senza scrupoli ricchezze su ricchezze, ma non perde di vista il grande ideale politico, che resta il fine supremo della sua esistenza. A 28 anni, nel 1881, entra nella vita pubblica con un programma lungimirante, che gli attira le simpatie dello stesso elemento boero più temperato: la costituzione d'un blocco federale sudafricano, nell'orbita e sotto l'egida imperiale britannica, ma sulla base delle autonomie politiche regionali del Sud-Africa. Unità imperiale e diritti locali saranno il programma che egli, deputato, ministro delle Finanze e finalmente primo ministro della Colonia del Capo (1890-95) svolgerà sistematicamente e tenacemente, con mezzi pacifici finché possibile, violenti quando i primi si rivelano insufficienti. La storia della sua vita si confonde così ormai con quella del Sud-Africa. All'opera da lui condotta nel triennio 1881-84 si deve se "la chiave del Sud-Africa" il Bechuanaland, di cui egli sarà il primo commissario, verrà assicurata all'Inghilterra; al suo genio pratico la creazione (1889) della British South Africa Chartered Company, e l'occupazione ed organizzazione della Rhodesia; alla sua politica spregiudicata la preparazione, in parte non piccola, della guerra angloboera (1899-1902) a qualche anno di distanza dal fallimento del raid filibustiero contro il Transvaal (1° gennaio 1896), organizzato e diretto, non certo a sua insaputa, da una sua creatura, il dottor L. S. Jameson, alto funzionario della Rhodesia. Condannato per tale fatto dall'opinione pubblica sudafricana e costretto a lasciare il potere, ma accolto in Inghilterra come un trionfatore, egli riprendeva nella Rhodesia l'opera sua e lo stesso anno 1896 lo vedeva a Matoppo Hills sfidare impavido la morte nel campo dei Matabele insorti, dove si recava pressoché solo ed inerme per trattare una pace, che nel timore di fiere rappresaglie gl'indigeni non volevano accettare. Scoppiata la guerra anglo-boera, il R. ne sopporta anche personalmente le ansie e - durante l'assedio di Kimberley - le sofferenze e ne vede delinearsi il risultato definitivo; ma, logorato fisicamente, non ne vede la fine: il 26 marzo 1902 moriva a Muizenberg presso Città del Capo e veniva sepolto sulla vetta di Matoppo Hills.
Il testamento (da lui steso parecchi anni prima della morte ed integrato con un codicillo fatto alla vigilia di essa), in virtù del quale gran parte delle sue sostanze erano dedicate ad una fondazione scolastica in Oxford a beneficio di studenti delle colonie britanniche o degli Stati Uniti d'America e (per codicillo) anche tedeschi, al fine che i loro studî contribuissero a fare dell'impero britannico e dell'associazione fra le razze uno dei fattori fondamentali dell'incivilimento e della pace fra gli uomini, rivelava l'idealismo profondo da cui quest'uomo senza scrupoli aveva derivato l'energia dell'azione.
Bibl.: J. D. Colvin, C. John R.,Londra 1913; G. La Suer, C. R., the man and his work, ivi 1913; T. G. Mac Donald, Life of R., ivi 1927.