cavretto
È un derivato di ʽ cavro ʼ, che s'incontra in Fiore CXXV 9 torte battute o tartere o fiadoni: / queste son cose da ʼcquistar mi ʼamore. / O se mi manda ancor grossi cavretti (in rima con coniglietti). Negli autori contemporanei di D. si trova frequentemente la forma c. per " capretti ": ad es. nella Bibbia volg. VI 55 " Pasci li cavretti tuoi a lato alli tabernacoli delli pastori "; vedi, più tardi, anche A. Pucci IX 408 " Rinnuovansi e racconcian tutti i deschi, / veggonsi pien di cavretti e d'agnelli ", e Boccaccio Dec. V 3 36 " La brigata... cotti lor cavretti e loro altra carne, e mangiato e bevuto, s'andarono pe' fatti loro ".