cavare
Più vicino al senso del latino cavare (" rendere cavo ", " scavare ") è il verbo in Fiore XXIX 11 perduti ne son molti castelli / per non prendersi guardia del cavare, così commentato dal Petronio (ad l.): " perché gli abitanti non si guardano dagli scavi che fanno i nemici sotto le mura, per penetrare così a tradimento ".
Vale invece piuttosto " dissotterrare ", " estrarre dalla terra ", o meglio, " dalla cava ", in Cv IV XII 4, nella traduzione di un passo di Boezio: "Ohmè! chi fu quel primo che li pesi de l'oro coperto e le pietre che si voleano ascondere, preziosi pericoli, cavoe ? ", e in Pg IX 115 Cenere, o terra che secca si cavi, / d'un color fora col suo vestimento, in cui si descrive il colore della veste dell'angelo posto a guardia dell'ingresso del Purgatorio; colore proprio della cenere, o della " terra secca che si è appena estratta dalla cava " (Sapegno).