CAVALA (Καβάλλα; A. T., 82-83)
È la città e il porto più importante della Macedonia orientale. Appartiene alla Grecia dal 1913. Fino al 1926 era capoluogo del circondario (ἐπαργία) omonimo nel νομός di Drama, ma in quell'anno si costituì con il circondario di Cavala e gli altri comprendenti la parte meridionale del νομός di Drama (inclusa l'isola di Taso, Θάσος) il νομός di Cavala. Questo confina coi νομοί di Serrai, Drama e Rodope e ha, secondo il censimento del maggio 1928, 119.140 ab., dei quali 49.980 a Cavala. La città, situata su una penisoletta in fondo al golfo omonimo, ha pretta fisionomia levantina, con vie e piazze irregolari, case di modestissima apparenza e innumerevoli piccole botteghe (bakalika) costruite in legno; la mercanzia è in gran parte esposta sulle strade. Nuove costruzioni tendono peraltro a conferire alla città un carattere più occidentale. È sede di sottoprefettura, di tribunale di prima e seconda istanza, di un eforato dell'economia, di un episcopato metropolita e di un presidio militare. Oltre alle scuole complementari, ha un ginnasio, un istituto commerciale, una scuola israelita e due collegi francesi tenuti dalle missioni delle scuole cristiane. La popolazione è dedita quasi esclusivamente alla coltura dei tabacchi e alla loro lavorazione. In quest'ultima vengono impiegati durante l'epoca del raccolto 20.000 operai, reclutati specialmente nelle isole dell'Egeo. Cavala è centro mondiale di esportazione di tabacchi da sigarette finissimi, coltivati nel νομός di Cavala e in quelli vicini. La media annuale raggiunta fino a ora è di 1215 milioni di kg., di cui due terzi vengono esportati in America, il resto in Italia, Francia, Romania ed Egitto. Il porto, ben protetto, ma privo di banchina, è toccato regolarmente oltre che dai piroscafi greci, dai piroscafi italiani delle linee del Levante.
Bibl.: A. Inglesis, ‛Οδηγὸς τῆς ‛Ελλάδος (Guida della Grecia), Atene 1928, p. 534 seg.
Storia. - L'antica Neapolis divenne sotto i Bizantini Christopolis. Al tempo dei Latini fece parte dell'impero di Tessalonica ed ebbe il nome attuale. Fu allora porto importante, frequentato anche dai Genovesi. Col sec. XIV, fu abbandonata e risorse solo nel XVI, quando vi si stanziò una colonia di ebrei.
Cavala ha avuto nuova notorietà all'epoca delle guerre balcaniche, nel 1912-13; la desideravano allora i Bulgari, per ottenere lo sbocco sull'Egeo; finì invece con l'appartenere alla Grecia.